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GURU RINPOCHE

GURU RINPOCHE

Dall’India al Tibet: Guru Rinpoche PADMASAMBHAVA (TIB. PEMA GIUNG-NE, O GURU RINPOCHE)

“Guru Rinpoche, uno dei più grandi yogi dell’India buddhista, è il fondatore del Buddhismo tibetano. È conosciuto come Padmasambhava (tib. Pema Jung-ne), cioè “Nato dal Loto”, e come Guru di Oddiyana. In Tibet è famoso come Guru Rinpoche, il Maestro Prezioso; i Tibetani lo riveriscono come il Secondo Buddha” [1]. La storia della sua vita è una formidabile sequenza di prodigi e imprese sovrannaturali; è una delle più miracolose rintracciabili in qualsiasi tradizione spirituale del mondo. Per comprendere questo, bisogna considerare che davvero – al di là di ogni retorica – i normali cinque sensi di cui siamo dotati in quanto esseri umani, e i nostri schemi di pensiero abituali, non sono assolutamente capaci (con tutta la buona volontà) di cogliere le infinite possibilità contenute in tutto ciò che appare ed esiste. Possiamo considerare Guru Rinpoche come uno di quegli esseri straordinari che irrompono di tanto in tanto nella nostra dimensione ordinaria, mettendo a soqquadro le consuete credenze abituali e le concezioni rigide. Molti di questi esseri straordinari (a cominciare da Gesù di Nazareth, per finire con tutti i mistici e santi di ogni tradizione spirituale) si sono manifestati all’unico scopo di portare beneficio agli esseri viventi, in accordo con la mentalità e la cultura del luogo e del tempo in cui sono apparsi (e in accordo con le predisposizioni karmiche degli individui). Per i buddhisti vajrayana, Guru Rinpoche è stato senza dubbio uno dei più grandi benefattori che la storia abbia mai conosciuto, il “Secondo Buddha” che si è manifestato dopo la scomparsa del Buddha storico (che aveva trasmesso principalmente gli insegnamenti generali dei Sutra) per propagare gli straordinari insegnamenti esoterici dei Tantra e dello Dzogchen. Nella tradizione buddhista in generale, bisogna sottolineare che la “verità storica” non è il criterio fondamentale con cui sono state scritte le biografie dei grandi maestri realizzati. La maggior parte di queste opere è stata composta da insegnanti spirituali ad esclusivo uso e consumo dei praticanti, con lo scopo di rinvigorire il senso di rispetto verso gli insegnamenti e la dedizione nei confronti della pratica. I racconti della liberazione e delle attività illuminate dei grandi Yogi non sono “storia”, ma insegnamenti di Dharma veri e propri. Tuttavia, qualsiasi dubbio uno possa nutrire sulla “verità storica” delle biografie di Guru Rinpoche (dubbio che si potrebbe applicare alla vita di qualsiasi leader spirituale, o fondatore di religioni), di una cosa si può essere completamente sicuri: nel nono secolo d. C. un individuo straordinario cambiò per sempre la storia di tutta la regione himalayana. Guru Padmasambhava entrò, da solo e a piedi, in un territorio immenso e ostile [2] conquistandolo con la sola forza del proprio carisma e potere spirituale. Come nel caso di Gesù per le aree di religione cristiana, la venuta di Guru Rinpoche era destinata a segnare indelebilmente un “prima” e un “dopo” per tutto il Tibet, la regione himalayana e i praticanti buddhisti di ogni tempo. Padmasambhava impersona l’archetipo del guru, è la quintessenza di tutti gli insegnanti spirituali; egli personifica un principio, prima ancora che un individuo in carne e ossa. Uno degli aspetti più portentosi contenuti nella storia della sua vita, è il fatto che egli abbia manifestato le sue attività non nell’arco limitato di una vita umana di durata media, ma lungo il corso di svariati secoli. È come se Guru Rinpoche si sia emanato in diversi esseri realizzati, tutti appartenenti al suo continuum mentale, ognuno dei quali impersonava un particolare aspetto del “principio” senza tempo del maestro spirituale: l’asceta rinunciatario, il monaco virtuoso, lo yogi vagabondo ed eccentrico, l’erudito in filosofia buddhista, il leader carismatico, il siddha dai poteri sciamanici in grado di soggiogare qualsiasi ostacolo o influenza nociva. La spiegazione tradizionale dice che Guru Rinpoche abbia realizzato il “Corpo di arcobaleno della grande trasformazione”, un corpo di energia e luce in cui egli è rimasto a lungo per portare a compimento tutte le sue attività, per il beneficio di innumerevoli esseri viventi.

Otto anni dopo la scomparsa del Buddha storico, nel Nord–ovest di Oddiyana [3] – la “Terra delle Dakini” – il grande e generoso Re Indrabhuti tornava da un viaggio con il suo seguito di ministri e attendenti. Sulle rive di un lago chiamato Dhanakosha il Re, che aveva sempre desiderato un erede che potesse prendersi cura dei suoi sudditi, vide un meraviglioso bambino di circa otto anni, seduto su un fiore di loto al centro del lago. Questo è il racconto della nascita miracolosa di Padmasambhava, il Nato–dal–Loto. Per il praticante vajrayana, non è difficile leggere i profondi significati che stanno dietro a questa descrizione metaforica. La Natura di Buddha, presente in tutti gli esseri senza eccezioni, è primordialmente pura – perfettamente incontaminata dai difetti transitori, come le emozioni perturbatrici e i veli oscuratori creati dal pensiero concettuale e dalle tendenze abituali. Questi difetti non costituiscono la vera essenza degli esseri viventi, ma sono di natura temporanea; così il fiore di loto, benché affondi le radici nel fango, non è macchiato in modo permanente dalla sua sporcizia, ma è destinato a raggiungere quella sublime purezza che è la sua vera natura. Inoltre il fiore di loto, in un certo senso, si nutre proprio del fango – di cui ha bisogno per raggiungere la sua completa fioritura; allo stesso modo, nella via dei Tantra e dello Dzogchen, la pratica si nutre proprio delle emozioni perturbatrici, che costituiscono per lo yogi la materia prima da trasformare nella più alta saggezza. Il fanciullo nato dal loto, nello spirito di questo racconto, probabilmente si trovava al centro di quel lago da sempre; oppure, si può essere certi che si sia manifestato in quel luogo già completamente formato, come se avesse avuto sempre otto anni. Allo stesso modo, la Natura di Buddha non “nasce” e non “cessa” secondo i nostri criteri ordinari: la sua presenza si manifesta in modo totalmente atemporale, non appena gli strati di identificazione illusoria vengono abbandonati. Guru Padmasambhava viene al mondo come un essere pienamente realizzato, identificato con la saggezza primordiale piuttosto che con il normale senso dell’io samsarico. In alcune biografie sono citati i nomi dei suoi genitori; che egli abbia avuto un padre e una madre in carne ed ossa, o meno, è completamente irrilevante. Il significato della sua nascita miracolosa (da un raggio di luce emesso dal cuore del Buddha Amitabha) sta tutto nella natura senza tempo dell’esperienza risvegliata. Il racconto continua con l’esterrefatto Re, che interroga il fanciullo: “Chi sono i tuoi genitori? Qual è la tua discendenza? Come ti chiami? Da quale Paese vieni? Di cosa ti nutri qui? Come passi il tempo?”. Il Nato–dal–Loto risponde cantando in versi:

“Mio padre è Samantabhadra, la consapevolezza non–duale. Mia madre è Samantabhadri, la sfera assoluta. La mia discendenza è l’unione di consapevolezza non–duale e sfera assoluta. Mi chiamo Padmasambhava, il Nato dal Loto. Il mio Paese è la sfera assoluta, libera da sorgere e cessare. Il cibo di cui mi nutro è il pensiero dualistico. Dedico il mio tempo a compiere le attività di un Buddha”.

Il Re e i presenti, sopraffatti dalla meraviglia e dalla fede, invitano il bambino a corte; egli accetta e diventa l’erede al trono. Il giovane principe cresce circondato dall’amore di tutti e dagli agi della vita a corte. Eccelle in tutti gli studi e nelle gare atletiche. Sposa la Dakini Prabhavati e si dedica al benessere dei suoi sudditi, secondo la condotta etica del Dharma. In questo periodo è conosciuto come Pema Gyalpo (Re del Loto).

Ben presto Guru Rinpoche riconosce nella vita a corte un ostacolo al compimento della propria missione, ma gli viene rifiutato il permesso di abbandonare le responsabilità regali per dedicarsi alla pratica spirituale. Per fuggire dal regno, finge di uccidere un coetaneo – figlio di un ministro – nel momento stesso in cui la vita di quest’ultimo stava giungendo a termine. A malincuore, il Re Indrabhuti è costretto a bandirlo per sempre dal Paese. Così Guru Rinpoche inizia a vagare da un luogo di cremazione all’altro nell’India Settentrionale, scegliendo quei luoghi terrificanti come proprie dimore. Soggiogando molti ostacoli sia esterni che interiori, completa il suo addestramento nei sistemi esoterici del Vajrayana, ricevendo innumerevoli trasmissioni dai più famosi e importanti yogi viventi. Riceve le iniziazioni e le istruzioni di otto grandi Maestri [4], in otto grandi discipline di realizzazione [5]. Guru Rinpoche è già pienamente illuminato, ancor prima di lasciare il regno di Oddiyana; eppure, perseguendo la via dello studio e della pratica, sceglie di mostrare a tutti gli esseri l’esempio della migliore condotta da seguire, per ciò che riguarda l’addestramento nel Dharma. Riceve il Tantra di Guhyagarbha (la “Profonda essenza segreta”, il tantra–radice di tutti gli insegnamenti su morte, stato intermedio, rinascita, “Divinità pacifiche e irate” e così via) dal maestro Buddhaguhya. Riceve la trasmissione degli insegnamenti Dzogchen, la Grande Perfezione, da Manjushrimitra [6] e si addestra nelle pratiche del Nyingthig, l’Essenza del cuore. Raggiunge il livello di sviluppo chiamato “Rigdzin con residui karmici” [7]. In questo periodo è conosciuto come Loden Chokse.

Guru Rinpoche si reca a Bodhgaya, il luogo in cui il Buddha storico ha manifestato la piena illuminazione; compie diversi miracoli, affermando di essere un Buddha auto–realizzato, ma decide poi di offrire un esempio più facile da seguire per chiunque (inclusi i praticanti del futuro): quello di stabilire una connessione con un lignaggio e con un maestro spirituale vivente. A questo unico scopo chiede l’ordinazione e diventa monaco buddhista, praticando e insegnando il Vinaya (la condotta etica monastica), i Sutra (gli insegnamenti generali del Buddhismo ortodosso) e l’Abhidharma (gli insegnamenti filosofici). Mostra una completa padronanza della pratica del Piccolo Veicolo, lo Hinayana. Si reca poi a Rajgir e medita sui Sutra della Perfezione della Saggezza (Prajnaparamita), le scritture fondamentali del Grande Veicolo; qui mostra una completa padronanza degli insegnamenti Mahayana. Quindi in Nepal pratica intensivamente una della otto grandi discipline tantriche di realizzazione, che aveva precedentemente ricevuto: la sadhana di Vajrakilaya (tib. Dorje Phurba). Vajrakilaya è lo Yidam che rappresenta il potere spirituale e l’attività di tutti i Buddha; completando questa pratica, Guru Rinpoche acquisisce la capacità di allontanare gli ostacoli e soggiogare le forze nocive che si oppongono al progresso spirituale. In questo modo egli manifesta la padronanza di tutti e tre i Veicoli della pratica buddhista. In questa fase è conosciuto come Shakya Senghe (il Leone degli Shakya).

Nella sua successiva manifestazione/emanazione (si parla solitamente di “Otto aspetti di Guru Rinpoche”), il Guru Nato dal Loto acquista nuovamente le sembianze esteriori di uno Yogi senza fissa dimora, si dedica prevalentemente alla pratica delle discipline chiamate Tsalung [8] e mostra il comportamento yogico definito “pazza saggezza”, una condotta eccentrica che si pone al di fuori della ordinaria distinzione fra bene (ciò che va praticato) e male (ciò che va abbandonato). È la condotta dei Siddha (maestri realizzati) dell’antica India, che ispiravano negli altri la fiducia verso il Dharma non attraverso l’esposizione degli insegnamenti, ma tramite l’esibizione di vari poteri sovrannaturali. A Varanasi Guru Rinpoche si accosta al banco di una donna che vende birra e, un bicchiere dopo l’altro, finisce per berla tutta; non avendo denaro, pianta per terra la sua lunga asta a forma di tridente (katvanga) e promette di pagare non appena l’ombra di questa si sarebbe mossa: per un giorno intero il sole resta fermo in alto nel cielo. Non appena si sparge la voce che un potente yogi ha arrestato il moto del sole, il Re decide di pagare il conto della (incredibile) quantità di birra consumata; Guru Rinpoche – senza mai manifestare alcun segno di ubriachezza – riprende il katvanga e in pochi minuti il giorno si trasforma in notte, fra la meraviglia di tutti i presenti. Grazie a questo episodio, in questo periodo egli è conosciuto come Nyima Özer (Raggi di Sole).

In seguito Guru Rinpoche si reca nel Paese di Zahor, a Nord–ovest di Bodhgaya. Qui la principessa Mandarava, famosa per la sua bellezza, aveva rinunciato alla vita mondana per dedicarsi alla meditazione; viveva con cinquecento compagne in un monastero femminile. Guru Rinpoche appare durante una pratica all’aperto e viene invitato a insegnare nella sala di meditazione; così diventa il maestro residente e istruisce le monache nella pratica del Maha-yoga, Anu-yoga e Ati-yoga. In città la presenza di un uomo fra le cinquecento monache viene scoperta e fraintesa; per ordine del Re, la principessa e le monache vengono arrestate e Guru Rinpoche viene condannato al rogo su un immenso falò. Invece di bruciare, egli trasforma il fuoco in acqua e il giorno dopo viene trovato seduto (con la gamba destra semi–distesa, nella posizione dell’agiatezza regale) al centro di un lago; questo lago miracoloso è ritenuto quello di Rewalsar (tib. Tso Pema), nell’Himachal Pradesh in India, ancora oggi meta di pellegrinaggi. Il Re si pente, diventa – con tutti i suoi sudditi – discepolo di Guru Rinpoche e gli dona i suoi abiti regali (il “Cappello di Loto”, le scarpe e il mantello di broccato rosso) con cui egli è raffigurato nella maggior parte dei dipinti e delle statue. Dopo aver condotto alla liberazione innumerevoli abitanti di Zahor (fra cui il Re stesso) Guru Rinpoche si trasferisce con Mandarava nella Grotta di Maratika in Nepal; per tre mesi, in ritiro, praticano la sadhana del Buddha Amitayus – il Buddha della lunga vita – e raggiungono insieme il livello di sviluppo chiamato “Rigdzin del controllo sulla forza vitale”. A questo livello, lo yogi è libero dalla mancanza di controllo sulla propria salute fisica, sulla morte e sulle condizioni della successiva rinascita. In questa fase, Guru Rinpoche è conosciuto propriamente con il nome di Guru Padmasambhava, o anche Pema Thötreng Tsal.

In Orissa, non lontano da Calcutta, Guru Rinpoche distrugge l’enorme scultura dedicata ad una divinità indù, dove ogni giorno centinaia di animali venivano sacrificati – sgozzati e bruciati. Da quel giorno i sacrifici animali cessano. Nel monastero di Nalanda, la grande università buddhista a Nord di Bodhgaya, cinquecento seguaci di una setta indù (i Tirthika), dedita anche alla magia nera, sfidano a dibattito i monaci; la regola di quell’epoca imponeva che chi venisse sconfitto nel dibattito avrebbe dovuto convertirsi all’insegnamento del vincitore. I Tirthika perdono nel dibattito, ma sfidano i monaci buddhisti sul terreno dei poteri magici; in procinto di essere annientati, i monaci ricevono la visione di una Dakini che suggerisce loro: “Chiamate in aiuto mio fratello! Il suo nome è Padmavajra e vi raggiungerà istantaneamente, se recitate questa invocazione in sette versi”. Questo episodio segna la data di nascita della famosa Preghiera a Guru Rinpoche in sette versi, tenuta nella più alta considerazione e praticata quotidianamente in tutti lignaggi – sia orali (Ka’ma) che rivelati (Terma) – della tradizione Nyingma. Questa preghiera è il sistema più veloce per connettersi all’energia spirituale di Guru Rinpoche. Egli appare istantaneamente sulla scena della battaglia in corso a Nalanda e, con la forza di un mudra e di un mantra, scaglia i tuoni e fulmini (creati magicamente dai Tirthika) contro loro stessi, annientandoli. La più grande università monastica buddhista del mondo è salva e lo studio e la pratica possono continuare a fiorire in quel luogo. In questo periodo Guru Rinpoche è conosciuto in un aspetto potentemente irato, chiamato Senghe Dradok (Il ruggito del leone). La manifestazione irata è a volte indispensabile, per interrompere una negatività troppo potente per poter essere domata con i mezzi della ragione e del buon senso; scegliendo il male minore, lo yogi che compie un’attività irata protegge sia le vittime che gli aggressori, impedendo a questi ultimi di accumulare una grande quantità di karma negativo. La meditazione su Guru Senghe Dradok è particolarmente utile per soggiogare energie irrazionali, magia nera, ostacoli, invidia, cattivi auspici e incubi notturni.

Prima del suo storico ingresso in Tibet, Guru Rinpoche prende come sua consorte la principessa Shakyadevi, figlia del Re del Nepal. Qui, in ritiro nella famosa grotta vicino all’odierna Pharping, raggiunge con la sua compagna il livello di sviluppo chiamato “Rigdzin del grande sigillo”, equivalente al nono stadio (bhumi) del sentiero dei Bodhisattva. Quindi incontra Shri Singha, il grande maestro detentore del lignaggio della Grande Perfezione; per tre anni studia e pratica insieme a lui le discipline esoteriche dell’Essenza del cuore, e ottiene la realizzazione del “Corpo di arcobaleno della grande trasformazione” [9]. I grandi praticanti Dzogchen, se lo scelgono, al momento della morte possono dissolvere il proprio corpo fisico senza lasciare traccia, fra fenomeni multicolori simili a sfere e raggi di luce; questa realizzazione è chiamata “Corpo di arcobaleno” (Jalu). Oppure possono trasformare il corpo fisico in un puro fenomeno di energia e luce usandolo per il beneficio degli altri, che lo percepiranno come se fosse un corpo ordinario (o non lo percepiranno affatto). Questa realizzazione è chiamata “Corpo di arcobaleno della grande trasformazione” (Phowa Chenpo Jalu), ed è la forma con cui Guru Rinpoche visita il Tibet. Si dice che egli abbia visitato e insegnato in molti altri luoghi; nel regno di Shang-Shung, [10] ad esempio, Guru Rinpoche si manifesta come Tapihritsa [11] e insegna lo Dzogchen Nyen Gyü, tutt’oggi uno dei principali insegnamenti Dzogchen della tradizione Bön.

Gli ultimi due degli “Otto aspetti di Guru Rinpoche” sono quelli in cui egli conquista spiritualmente il Tibet. Nel 740 d. C. nasce Trisong Detsen, il ventottesimo della dinastia dei Chögyal (“Re del Dharma”) del Tibet; in questo periodo il Tibet è indipendente, potente, molto più esteso di oggi e temuto dai Paesi confinanti. Trisong Detsen, profondamente ispirato dagli insegnamenti buddhisti, manda dodici messaggeri in India per invitare colui che è ritenuto il più erudito fra tutti gli insegnanti buddhisti dell’epoca: l’abate del monastero di Nalanda, Shantarakshita. Questi, giunto in Tibet, si dedica all’insegnamento dei principi di base del Piccolo Veicolo, spiegando le dieci azioni virtuose e il funzionamento del principio di causa ed effetto (il karma). Contemporaneamente getta le fondamenta del primo monastero buddhista del Tibet: Samye. Nello stesso tempo, il Tibet è scosso da un’impressionante serie di catastrofi naturali: terremoti, siccità, grandine, inondazioni ed epidemie; inoltre il lavoro di costruzione portato avanti a Samye durante il giorno, viene misteriosamente smantellato durante la notte. I Tibetani, leggendo in tutto ciò la collera degli spiriti locali per l’introduzione di una religione estranea, chiedono al Re di espellere Shantarakshita dal Paese. Trisong Detsen comunica a Shantarakshita il proprio imbarazzo, e il desiderio di introdurre il Dharma del Buddha in Tibet; Shantarakshita risponde: “Qui ci sono ostacoli potenti e forze ostili al Dharma; se vuoi avere successo, devi invitare Guru Padmasambhava: egli è il più grande e potente maestro che esista al mondo, e può riuscire a soggiogare le forze negative che abitano in questo Paese. Se lo inviti, egli verrà”. Così nell’anno della “Tigre di Ferro”, 810 d. C., Guru Rinpoche – Maestro tantrico realizzato, yogi e siddha dagli immensi poteri spirituali – entra in Tibet, per portare a compimento la missione in cui aveva fallito l’erudito monaco Shantarakshita, seguace della Via dei Sutra. Guru Rinpoche, che ha mandato avanti i messaggeri che lo avevano invitato, viaggia da solo e a piedi; il Re in persona, con un seguito di ministri, nobili e cinquecento cavalieri gli va incontro per accoglierlo. Trisong Detsen si aspetta che il nuovo maestro si comporti come l’abate Shantarakshita, cioè che gli porga omaggio, lo elogi e si sottometta; per tutta risposta, Guru Rinpoche canta numerosi versi, cominciando con:

Oh grande Re del Tibet, ascoltami adesso: in tutti e sei i reami di esistenza, gli esseri sono soggetti alla morte. Ma io sono colui che ha raggiunto lo stato al di là di nascita e morte, che possiede le istruzioni segrete della realizzazione senza tempo. Per me tutto l’universo non è altro che una manifestazione della mente. Ostacoli e spiriti nocivi sono il mio passatempo, e i miei fedeli assistenti. Tutto ciò che appare ed esiste mi appartiene: sono il Re dell’universo ed esercito il controllo su tutti i fenomeni. Io sono il grande Guru Padmasambhava, il Re Padmasambhava…

e così via… Il Guru Nato dal Loto unisce i palmi delle mani e dalla punta delle dita sprizzano fiamme di saggezza; il Re e i suoi sudditi capiscono chi deve porgere omaggio a chi, si stendono per terra e cominciano a prostrarsi. Questo episodio sottolinea l’importanza di collocare nella giusta cornice il rapporto fra insegnante e studente, nell’ambito del Buddhismo Vajrayana. Così Guru Rinpoche percorre il Tibet in lungo e in largo, manifestando attività miracolose e soggiogando le interferenze negative e gli ostacoli creati da esseri umani e non–umani. Danzando sulla cima di una montagna che sovrasta Samye, egli doma tutti i potenti spiriti del Tibet e li porta sotto il proprio comando, cantando a gran voce i versi conosciuti come “Soggiogare gli esseri arroganti”; le forze ostili e irrazionali che abitano il Tibet promettono di non ostacolare più la propagazione del Dharma, ma di proteggere i praticanti del presente e del futuro. Il monastero di Samye (modellato secondo la forma di un gigantesco mandala, un universo perfetto) viene terminato in soli cinque anni [12] e consacrato da Guru Rinpoche e Shantarakshita – che nel frattempo era ritornato – fra segni miracolosi e di buon augurio, come piogge di fiori, musiche spontanee udite in lontananza e arcobaleni a cielo sereno. Samye diventa luogo di pratica, di studio, di conservazione di tesori spirituali e sede degli insegnamenti dei più grandi maestri dell’epoca. Sotto la supervisione di Guru Rinpoche, Vimalamitra (giunto anch’egli in Tibet), Shantarakshita e Kamalashila, 108 giovani vengono formati come traduttori dal sanscrito e traducono la maggior parte degli insegnamenti che formano ancora oggi il canone buddhista tibetano: i testi dei Sutra e dei Tantra di tutti e nove i veicoli del Dharma. Shantarakshita conferisce l’ordinazione ai primi sette monaci tibetani della storia, per testare la loro capacità di condurre una vita monastica; l’esperimento ha successo e molti altri seguono l’esempio di quei pionieri. Guru Rinpoche trasmette al Re e ai suoi sudditi innumerevoli iniziazioni e istruzioni tantriche, in particolare la Grande Sadhana degli Otto Mandala (Drupa Kagye) che aveva ricevuto in India dagli Otto Grandi Vidyadhara. Molti fra i suoi studenti raggiungono la piena illuminazione in quella stessa vita, alcuni molto rapidamente. In questo periodo vengono fondati due tipi di Sangha (comunità spirituali): quello dei monaci – che vestono di rosso, sono celibi e vivono nei monasteri – e quello dei Ngakpa (i praticanti tantrici del Mantra Segreto) che vestono di bianco, portano i capelli lunghi e vivono in famiglia nei villaggi. Grazie all’introduzione di questo secondo tipo di sangha, il Dharma fiorisce non solo nei monasteri, ma fra gli uomini e le donne di ogni luogo. In questa fase del suo soggiorno in Tibet, Guru Rinpoche è conosciuto col nome di Guru Pema Jung-ne (Nato dal Loto in tibetano), la forma che sintetizza e racchiude in sé tutti gli “Otto aspetti” principali.

Nell’ultimo degli otto aspetti Guru Rinpoche assume nuovamente una connotazione potente e irata, ed è conosciuto col nome di Dorje Dröllo (Furia adamantina). Questa manifestazione sarebbe avvenuta negli ultimi cinque anni della sua permanenza in Tibet [13]. Guru Rinpoche è adesso inseparabile dalla sua consorte e discepola tibetana, la grande dakini Yeshe Tsogyal, incarnazione dell’energia illuminata di Kuntusangmo (il Buddha femminile primordiale), Tara e Vajravarahi/Vajrayogini. Insieme visitano tutto il Tibet e lavorano incessantemente per la felicità e la realizzazione spirituale dei praticanti del futuro. Praticano sadhana tantriche, trasmettono benedizioni e lasciano ovunque impronte – stampate nella roccia – delle loro mani, piedi e corpo. Benedicono un gran numero di luoghi, considerati ancora oggi di immenso potere spirituale e mete di pellegrinaggi, come venti montagne nella provincia di Ngari, ventuno luoghi di realizzazione nel Tibet centrale, venticinque luoghi di pellegrinaggio in Tibet orientale, quattro luoghi nascosti, cinque burroni e tre valli. In tredici diversi luoghi chiamati Taktsang (tana della tigre) – il più famoso dei quali è in Bhutan – Guru Rinpoche soggioga definitivamente tutte le diverse classi di spiriti ed esseri non–umani, impegnandoli con un giuramento a proteggere i praticanti vajrayana del presente e del futuro. Lascia quindi innumerevoli profezie sullo sviluppo degli insegnamenti durante le epoche storiche successive, predizioni che – ancora oggi – continuano a rivelarsi straordinariamente accurate. Guru Rinpoche trasmette un numero incalcolabile di istruzioni spirituali a Yeshe Tsogyal, che le trascrive fedelmente. Per impedire la perdita di questi preziosi insegnamenti, e il progressivo deterioramento della loro forza, questi vengono nascosti per il beneficio dei praticanti del futuro – in modo tale che possano riemergere nel luogo e nel tempo più opportuni, in base al grado di maturità e alle inclinazioni mentali degli individui. Grazie a questi preziosi Terma (tesori rivelati) ancora oggi i praticanti dei Tantra e dello Dzogchen ricevono la trasmissione di metodi appropriati ai tempi moderni e freschissimi, in termini di potere spirituale; questo potere, infatti, non viene diluito nel passaggio attraverso un lignaggio umano di maestri e discepoli, da una generazione alla successiva. Esistono due categorie principali di Terma, i tesori spirituali rivelati:

1) I cosiddetti Sa Ter (“Tesori di terra”) vengono materialmente portati alla luce (spesso in modo spettacolare, alla presenza di centinaia di testimoni oculari) sotto forma di rotoli di carta, nascosti nella roccia o sotto terra, contenenti istruzioni in linguaggio simbolico ed esoterico. Il Tertön (il rivelatore dei tesori, incarnazione di uno dei discepoli principali di Guru Rinpoche) legge le istruzioni e viene guidato alla scoperta di una realizzazione che si trovava già – da molte vite – all’interno della sua mente. A volte le istruzioni conducono alla scoperta di ulteriori insegnamenti scritti, oppure sostanze medicinali, dipinti, statue, oggetti rituali nascosti nelle rocce, nei laghi, nei fiumi o sottoterra. 2) I cosiddetti Gong Ter (“Tesori della mente”) affiorano invece spontaneamente alla mente del Tertön, non appena un particolare metodo di realizzazione può essere di beneficio per gli uomini e le donne di un certo tempo e di un certo luogo. Senza affidarsi ad alcun supporto materiale esterno, il Tertön rivela la pratica in uno stato di perfetta non–concettualità, nel vasto spazio della sua consapevolezza non–duale (rigpa).

La tradizione dei Terma ha un’importanza enorme nella scuola Nyingma. Si ritiene che, col passare del tempo e delle generazioni di praticanti, la forza di un metodo di realizzazione vada via via deteriorandosi; questo accade per un normale processo collegato allo scorrere del tempo, e anche per eventuali problemi che potrebbero sorgere nella relazione fra insegnanti e studenti delle diverse generazioni: ogni qualvolta il samaya [14] viene infranto, il potere spirituale di un lignaggio subisce un grave deterioramento. Questo significa che è più difficile ottenere qualsiasi realizzazione praticando quei metodi. Per questa ragione si dice che un Terma antico sia come il lato piatto, non tagliente, di una spada – mentre un Terma recente sia come una lama perfettamente affilata. Ad esempio se pratichiamo un Tesoro rivelato da Adzom Rinpoche, fra Guru Rinpoche e noi ci sarà soltanto Adzom Rinpoche stesso: un lignaggio brevissimo, dalle benedizioni assolutamente integre. Tutti i tesori spirituali rivelati provengono dall’attività illuminata e dall’ispirazione di Guru Rinpoche. Durante gli ultimi anni della sua permanenza in Tibet, egli trasmette innumerevoli sadhana tantriche a Yeshe Tsogyal, che lo aiuta a nasconderle in tutti i luoghi da loro visitati. Per quanto riguarda gli insegnamenti Dzogchen “insuperabilmente segreti” dell’Essenza del cuore, Guru Rinpoche trasmette il suo Nyingthig – conosciuto come Khandro Nyingthig (Essenza del cuore delle Dakini) – a Yeshe Tsogyal, che ne sotterra i testi a Chimpu, il luogo di ritiro vicino a Samye. Egli quindi profetizza che sarebbe toccato alla figlia del Re Trisong Detsen (principessa Pemasel) morta a otto anni, rivelarli in una successiva incarnazione; fino ad allora, gli insegnamenti Nyingthig prevalenti sarebbero stati quelli trasmessi da Vimalamitra (Vima Nyingthig). All’inizio del XIV secolo il Tertön Pema Ledrel Tsal (reincarnazione della principessa Pemasel) riporta alla luce il Khandro Nyingthig a Chimpu; tocca alla successiva incarnazione Longchen Rabjam (1308-1363) propagarli attraverso i suoi scritti e i suoi insegnamenti. Nell’anno 864 (55 anni dopo il suo ingresso in Tibet) Guru Rinpoche, recatosi al Passo di Kungthang con un imponente seguito di discepoli, annuncia che – completato il suo lavoro in Tibet – sta per trasferirsi in una dimensione illuminata conosciuta come Zangdok Palri (Montagna Color Rame). Un meraviglioso cavallo bianco discende dal cielo; montando su di esso, Guru Rinpoche e Yeshe Tsogyal si alzano in volo verso Ovest, accompagnati da musiche celestiali e luci d’arcobaleno. Lasciata la consorte presso la grotta sacra di Tsawa Rong, Guru Rinpoche le consegna le ultime parole di istruzione spirituale, per i praticanti presenti e futuri:

Padmasambhava va nella terra della grande beatitudine. Mi trasferisco nel Dharmakaya, la condizione libera da nascita e morte: questo non ha nulla a che vedere con la separazione fra corpo e mente che accade per gli esseri ordinari. Medita sul Guru Yoga, la quintessenza di tutti i metodi. Sulla tua testa, su un cuscino di loto e luna, circondato da luci, visualizza Padmasambhava, il Lama. Quando la visualizzazione diventa chiara, ricevi le quattro iniziazioni e medita sul loro significato. Recita il mantra “Bendzra Guru” [15], quintessenza di tutti i mantra e invocazioni. Infine unifica i tuoi corpo, parola e mente con i miei, inseparabilmente. Dedica i meriti e formula auspici per realizzare la mente del Guru. Contempla l’essenza dello Dzogchen, senza sforzo. Non esistono insegnamenti superiori a questo. L’amore di Padmasambhava non conosce alti e bassi, ma rimane per sempre. Per quelli che mi rivolgono le loro preghiere, io sarò sempre di fronte a loro. Per quelli che hanno fede, non esiste separazione da me!

Si dice che, finché i praticanti avranno bisogno della sua ispirazione, Guru Rinpoche rimarrà nella sua dimensione illuminata della Montagna Color Rame e nel suo corpo sottile di “Rigdzin della Presenza Spontanea”. Questo è il quarto e ultimo livello di sviluppo spirituale [16]; qui l’essere realizzato si differenzia dal Buddha solo perché, anziché dissolversi nel Dharmakaya, conserva una forma estremamente sottile, fatta di energia e luce, allo scopo di ispirare i praticanti che hanno fede in lui.

Guru Rinpoche in Tibet ebbe un seguito di discepoli vastissimo. Tre dei suoi studenti sono sempre raffigurati sotto di lui, nei dipinti chiamati albero del lignaggio o albero del rifugio: la Dakini Yeshe Tsogyal, il Re Trisong Detsen e “lo Studente” Vairochana. Yeshe Tsogyal fu la compagna e discepola che viaggiò con lui in tutto il Tibet, ricevette ogni suo insegnamento e lo mise in pratica, ottenendo la più alta realizzazione; continuò a riempire il Tibet di tesori spirituali nascosti anche dopo la partenza di Guru Rinpoche. Trisong Detsen fu discepolo strettissimo e protagonista dell’introduzione del Buddhismo in Tibet, grazie alla sua determinazione nell’invitare Guru Rinpoche, Shantarakshita e Vimalamitra. Vairochana fu “il traduttore” per eccellenza; si recò in India, dove ricevette iniziazioni e testi di Tantra e Dzogchen, incontrò direttamente il grande maestro Shri Singha e fu uno dei primi sette tibetani a ricevere l’ordinazione monastica. Al momento della morte realizzò il corpo di arcobaleno, così come il suo discepolo principale, il discepolo di questo e così via per sette generazioni consecutive di praticanti. I discepoli principali di Guru Rinpoche in Tibet furono venticinque, più il Re Trisong Detsen; ognuno di essi ottenne le più alte realizzazioni – incluso il corpo di arcobaleno – ed è famoso per qualche aspetto della sua pratica e della sua attività. Ci sono inoltre gli ottanta studenti che realizzarono il corpo di arcobaleno a Yerpa; i centootto grandi meditatori del Monte Chuwo; i trenta grandi Ngakpa (sanscr. Tantrika o Yogi) della Valle di Drak; i cinquantacinque realizzati della Valle di Yarlung; le venticinque dakini e le sette yogini. Fra il suo seguito di discepoli, Guru Rinpoche ebbe numerosissime donne che ottennero straordinarie realizzazioni spirituali.

SI ringrazia per questa biografia : Italo  Chönyi Dorje . Nella nostra bella lingua italiana non esiste quasi nulla sulle vite straordinarie di questi grandi maestri realizzati. Per questo io, che ho ricevuto il nome di Chönyi Dorje, ho scritto tutto questo, senza alcun merito da parte mia, attingendo da diversi testi in lingua inglese, per poter io stesso gioire di questi meravigliosi racconti. Leggendo, possano anche gli altri ricevere l’ispirazione e le benedizioni che io ho sperimentato scrivendo!

Note:

[1] Da Tulku Thondup, “Masters of Meditation and Miracles”. [2] Una guerra fra il Regno del Tibet e gli odierni India e Kashmir si era appena conclusa. [3] In effetti la stessa Oddiyana viene collocata nell’estremo Nord–ovest dell’odierna India. [4] Gli “Otto Vidyadhara”: Humkara, Manjushrimitra, Nagarjuna, Prabhahasti, Vimalamitra, Dhanasamskrita, Rombuguhya, Shantigarbha. [5] Nello stesso ordine dei rispettivi maestri, le pratiche tantriche di Yangdak Heruka, Yamantaka, Hayagriva, Vajrakilaya, Amritakundali, Mamo Bötong, Jigten Chöto, Möpa Drak Ngag. [6] Si dice che questo sia stato un secondo Manjushrimitra, nuova incarnazione del precedente. [7] Nella tradizione dei Sutra i livelli di evoluzione spirituale sono classificati per mezzo dei cinque sentieri e dieci stadi. Nella tradizione tantrica della scuola Nyingma, si usano per lo più i quattro livelli di Rigdzin (sanscr. Vidyadhara, “Detentore della consapevolezza non–duale). [8] Le forme di yoga in cui si ottiene il controllo delle energie interne (Prana), dei canali in cui le energie sottili scorrono (Nadi) e delle “essenze” (Bindu). L’esempio più conosciuto è lo yoga del Tummo, in cui si raggiunge la piena padronanza del calore corporeo. Lo scopo di queste discipline tantriche è raggiungere l’unione di gioia spontanea e realizzazione della vacuità. [9] Questa realizzazione corrisponde al quarto (e supremo) livello di sviluppo, chiamato “Rigdzin della presenza spontanea”, equivalente al decimo stadio del sentiero dei Bodhisattva. [10] Situato all’estremo Ovest del Tibet e confinante con Oddiyana, è il luogo di nascita e la culla della tradizione spirituale pre–buddhista chiamata Bön. [11] Il fondatore della tradizione Bön. [12] Si dice che gli esseri umani lavorassero alla costruzione di giorno, gli spiriti durante la notte. [13] Ci sono molte discordanze, nei racconti della vita di Guru Rinpoche, sulla durata complessiva del suo soggiorno in Tibet. Secondo molti, sarebbe rimasto in tutto 55 anni. [14] Il legame di fiducia fra insegnante e studente. [15] Il mantra di Guru Rinpoche: Om Ah Hum Bendzra Guru Pema Siddhi Hum. [16] Corrispondente al decimo stadio (bhumi) del sentiero dei Bodhisattva.

GOUROU RINPOCHÉ





De l'Inde au Tibet : Guru Rinpoché
PADMASAMBHAVA (TIB. PEMA JUNGLE TOURS, OU GOUROU RINPOCHÉ)

 

"Guru Rinpoche, un des plus grand yogi bouddhiste de l'Inde, est le fondateur du bouddhisme tibétain. Il est connu comme Padmasambhava (tib. PEMA Jung-ne), ce qui signifie « Né du Lotus » et comme le gourou d'Oddiyana. Au Tibet, est connu comme Guru Rinpoche, le précieux maître ; Tibétains révèrent comme le second Bouddha « [1].
L'histoire de sa vie est une formidable séquence des miracles et des entreprises de surnaturels ; C'est un du plus miraculeux traçable dans aucune tradition spirituelle dans le monde. Pour comprendre cela, il faut considérer que – au-delà de la rhétorique – les cinq sens normales que nous avons comme des êtres humains et nos modes de pensée habituelle, sont vraiment pas capables (avec toute la bonne volonté) à saisir les possibilités infinies contenues dans tout ce qui est et existe. Nous pouvons considérer Guru Rinpoche comme l'un de ces êtres extraordinaires qui parfois irruption dans notre taille ordinaire, ce qui rend l'habituels croyances coutumières ont saccagé et croyances rigides. Beaucoup de ces êtres extraordinaires (commençant par Jésus de Nazareth, d'en finir avec tous les mystiques et les saints de toutes les traditions spirituelles) ont été confirmés dans le seul but d'apporter des avantages aux êtres vivants, conformément à la mentalité et la culture du lieu et du moment où ils sont apparus (et selon les prédispositions karmiques des individus). Pour vajrayana bouddhistes, Guru Rinpoche a été sans aucun doute l'un des plus grands bienfaiteurs que l'histoire ait jamais connue, le « second Bouddha », qui s'est manifestée après la disparition du Bouddha historique (qui avait envoyé principalement des enseignements généraux du Sutra) pour diffuser les enseignements ésotériques extraordinaires du Tantra et du Dzogchen.
Dans la tradition bouddhiste en général, il faut souligner que la « vérité historique » n'est pas le critère fondamental par lequel ont été écrites les biographies des grands maîtres. La plupart de ces œuvres a été composée par des maîtres spirituels à l'usage exclusif des étudiants, afin de renforcer le sentiment de respect pour les enseignements et le dévouement envers la pratique. Les histoires de libération et éclairée des activités des grands Yogis ne sont pas « historique », mais les enseignements du Dharma eux-mêmes.
Cependant, aucun doute, on peut se nourrir les biographies de « vérité historique » de Guru Rinpoché (doute que vous pourriez appliquer à la vie de n'importe quel chef spirituel ou fondateur des religions), une chose, vous pouvez être sûr : dans le 9ème siècle de notre ère une extraordinaire forever individuel a changé l'histoire de toute la région himalayenne. Guru Padmasambhava est allé, seul et à pied, sur un territoire vaste et hostile [2] il capture avec la puissance de son charisme et la pouvoir spirituel. Comme dans le cas de Jésus pour la religion chrétienne, l'arrivée de Guru Rinpoche était censée marquer un "premier indélébile" et un "après" tout au long du Tibet, la région de l'Himalaya et les pratiquants bouddhistes de tous les temps.
Padmasambhava incarne l'archétype du gourou, est la quintessence de tous les maîtres spirituels ; Il incarne un principe, avant même de l'individu dans la chair. Parmi les plus mauvais augure dans l'histoire de sa vie, est le fait qu'il n'a pas montré ses activités au sein d'une durée de vie limitée, de longueur moyenne, mais le long de plusieurs siècles. C'est comme si nous avons émis Guru Rinpoche à différentes personnes, appartenant toutes à son continuum mental, dont chacune décrit un aspect particulier du « principe » de maître spirituel : le moine ascétique qui renonce, virtuose, l'yogi et excentrique, vagabond des savants dans la philosophie bouddhiste, le leader charismatique, influer sur les siddhas de pouvoirs chamaniques capables de subjuguer tout obstacle ou nuisibles. L'explication traditionnelle dit que Guru Rinpoche a créé le « corps d'arc-en-ciel de grande transformation, » un corps d'énergie et de lumière où il est resté pendant longtemps à mener toutes ses activités au profit d'innombrables êtres vivants.
Huit ans après la disparition du Bouddha historique, dans le Nord – Ouest Oddiyana [3] – « terres de Dakini » – retour de roi Indrabhuti de la grande et généreuse d'un voyage avec son cortège de ministres et de préposés aux soins. Sur les rives d'un lac de Dhanakosha appelé le roi, qui avait toujours voulu un héritier qui pourrait s'occuper de ses sujets, il a vu un bel enfant de huit ans, assis sur une fleur de Lotus dans le centre du lac.
Il s'agit de l'histoire de la naissance miraculeuse de Padmasambhava, Born-de-Lotus. Pour vajrayana, il n'est pas difficile de lire la signification profonde derrière cette description métaphorique. La nature de Bouddha est présente dans tous les êtres sans exception, est pure non contaminée – être parfaitement par des failles transitoires, telles que les émotions perturbatrices et des voiles avec variateurs qui sont créés par la pensée conceptuelle et les tendances habituelles. Ces défauts ne constituent pas l'essence même des êtres vivants, mais ils sont de nature temporaire ; la fleur de Lotus, bien que l'évier des racines dans la boue, n'est pas définitivement tachée de sa saleté, mais il est prévu d'atteindre la pureté sublime qui est sa vraie nature. En outre, la fleur de Lotus, en un sens, il se nourrit seulement de la boue – il doit atteindre sa pleine floraison ; De même, dans via dei Tantra et pratique Dzogchen, nourrit leurs émotions, ce qui sont dérangeant pour l'yogi la matière à usiner à la plus haute sagesse.
L'enfant né du Lotus, dans l'esprit de ce conte, se trouvait probablement au milieu de ce lac pour toujours ; ou, vous pouvez être assuré que vous avez manifesté à cet endroit déjà entièrement formé, comme s'il avait toujours huit ans. De même, la nature de Bouddha n'est pas « né » et pas « cesse » conformément à notre politique ordinaire : sa présence se manifeste donc totalement hors du temps, dès que les couches d'identification illusoires sont abandonnés.
Guru Padmasambhava est au monde comme un pleinement réalisé, qui est identifié avec la sagesse primordiale, plutôt qu'avec le sens normal d'I compréhension. Dans certaines biographies ont mentionné les noms de ses parents ; Il avait un père et une mère, en chair et en os, ou n'est pas complètement hors de propos. L'importance de sa naissance miraculeuse (par un faisceau lumineux émis par le cœur du Bouddha Amitabha) est réveillé tout dans le caractère intemporel de l'expérience.
L'histoire continue avec le roi consterné, interroger le garçon: « qui sont tes parents ? Quelle est votre question ? Comment vous l'appelez ? De quel pays venez-vous ? Ce qui vous nourrissez ici ? Comment faire pour passer le temps? ". Le Born-de-Loto répond en chantant dans le verset :

« Mon père est Samantabhadra, prise de conscience non-duelle.
Ma mère est Samantabhadri, ballon absolue.
Mon problème est l'Union de la conscience non-duelle et balle absolu.
Mon nom est Padmasambhava, né du Lotus.
Mon pays est une balle absolue, libre d'arise et cesser.
La nourriture que j'ai est la pensée dualiste.
Je dédie mon temps pour effectuer les activités d'un Bouddha."

Le roi et le présent, accablé par l'émerveillement et la foi, invitent votre enfant à la Cour ; Il accepte et devient l'héritier du trône.
Le jeune Prince a grandi entouré d'amour tout dans le confort de vie à la Cour. Excelle dans toutes les études et les compétitions d'athlétisme. Il épousa Prabhavati Dakini et est dédié au bien-être de ses sujets, selon l'éthique du Dharma. Cette période est connue comme Pema Gyalpo (roi de Lotus).

Guru Rinpoche bientôt reconnaître dans la vie à la Cour comme un obstacle à l'accomplissement de sa mission, mais il refusa l'autorisation de laisser les responsabilités des cadeaux pour se consacrer à la pratique spirituelle. Pour fuir le Royaume, faisant semblant de tuer un contemporain – fils d'un ministre – au moment même où la vie de ce dernier a été touche à sa fin. À contrecœur, roi Indrabhuti est obligé de lui bannir à jamais du pays.
Alors Guru Rinpoche mis à errer d'un site de crémation en Inde du Nord, choisir ces endroits terrifiants que leurs habitations. Asservissant les nombreux obstacles internes et externes, complète sa formation dans les systèmes ésotériques de Vajrayana, recevoir des innombrables émissions par le plus célèbre et importante vie yogi. Reçoit les initiations et les instructions des huit grands maîtres [4] et dans huit grandes disciplines de mise en œuvre [5].
Guru Rinpoche est déjà entièrement éclairé, même avant de quitter le Royaume d'Oddiyana. Pourtant, poursuivant le chemin de l'étude et la pratique, choisir de montrer à tous les êtres, les meilleures mesures à prendre, en ce qui concerne la formation dans le Dharma. Reçoit le Guhyagarbha Tantra de (le tantra de l'essence « Profond », secret – la racine de tous les enseignements sur la mort, état intermédiaire et la Renaissance, « divinités paisibles et furieux "et ainsi de suite) par Buddhaguhya. Reçoit la transmission des enseignements Dzogchen, la Grande Perfection, par Manjushrimitra [6] et de la formation dans les pratiques de Nyingthig, l'essence du cœur. Atteint le niveau de développement appelé « résidus karmique Rigdzin » [7]. Cette période est appelée Loden Chokse.

Gourou Rinpoché va à Bodhgaya, le lieu où le Bouddha historique manifeste un éclairage complet ; effectue plusieurs miracles, qui prétend être un Bouddha-auto fait, mais décide alors d'offrir un exemple plus facile à suivre pour toute personne (y compris les praticiens de l'avenir): établir une connexion avec une lignée et un maître spirituel vivant. Pour cela visez appels pour l'ordination et est devenu moine bouddhiste, pratiquer et enseigner le Vinaya (le comportement éthique monastique), Sutra (les enseignements généraux du bouddhisme orthodoxe) et l'Abhidharma (enseignements philosophiques). Découvre une maîtrise complète du petit véhicule, le Hinayana. Il se rend ensuite à Rajgir et médite sur la perfection de la sagesse Sutras (Prajnaparamita), les écrits du grand véhicule. ici montre une maîtrise complète des enseignements du Mahayana. Donc en pratique l'un de l'intensivement Népal huit grands tantrique disciplines, ayant déjà reçu : la sadhana de Vajrakilaya (tib. Dorje Phurba). Vajrakilaya est le Yidam qui représente le pouvoir spirituel et les activités de tous les bouddhas. complétant cette pratique, Guru Rinpoche acquiert la capacité d'éliminer les obstacles et de dompter les forces nuisibles qui s'opposent au progrès spirituel. De cette façon il démontre la maîtrise de tous les véhicules à trois dans la pratique bouddhiste. À ce stade est connu comme Senghe Shakya (le lion de Shakya).

Dans son prochain événement/question (généralement "Otto aspects de Gourou Rinpoché"), le Lotus né Guru acheter formulaire retour externe d'un Yogi, sans abri, il se consacre principalement à la pratique des disciplines appelé Tsalung [8] et Découvre le Yoga appelé « sagesse du comportement fou », comportement excentrique qui se pose à l'extérieur de la distinction ordinaire entre le bien (ce qui est fait) et le mal (ce qui reste). Se déroulera les Siddhas (maîtres faits) de l'Inde ancienne, qui a inspiré la confiance nécessaire dans d'autres pour le Dharma pas lors d'une exposition des enseignements, mais par le biais de la performance des différents pouvoirs surnaturels. Varanasi Gourou Rinpoché s'approche à une femme qui vend de la bière, un verre après l'autre, finissent par boire tout ; n'ayant aucun argent, plantez à la pour Terre sa tige longue en forme de Trident (katvanga) et les promesses de payer dès que l'ombre cela déplacerait : une journée entière, le soleil reste immobile dans le ciel ci-dessus. Bientôt se répand la rumeur qu'un yogi puissant arrêté le mouvement du soleil, le roi décide de payer la facture de la somme (incroyable) de bière consommée ; Guru Rinpoche – mais jamais montrer aucun signe d'ivresse – reprend la katvanga et de quelques minutes, le jour se transforme en nuit, entre l'émerveillement de tous ceux qui sont présents. Grâce à cet épisode, au cours de cette période, il est connu comme Nyima Özer (soleil).
 
Après Gourou Rinpoché parcourt le pays de Zahor, au nord-ouest de Bodhgaya. Ici la princesse Mandarava, célèbre pour sa beauté, a renoncé à la vie mondaine pour se consacrer à la méditation ; Il vivait avec cinq cents compagnons dans un couvent. Gourou Rinpoché apparaît au cours d'une pratique et a été invité à enseigner dans la salle de méditation. ainsi, devient enseignant résident et instruit les religieuses dans la pratique du Maha-yoga, yoga de Anu et Ati yoga. Dans la ville il y a un homme parmi les cinq cents moniales est découvert et mal compris ; par ordre du roi, la princesse et les religieuses sont arrêtées et Guru Rinpoche a été condamné à mort sur un immense feu de joie. Au lieu de brûler, il a transforme le feu dans l'eau et le lendemain se trouve assis (avec le semi de la jambe droite – étendue, à l'emplacement de la richesse de la Royal) au milieu d'un lac ; Ce lac est considérée comme miraculeux à Rewalsar (tib. TSO Pema), dans l'Himachal Pradesh en Inde, encore aujourd'hui un lieu de pèlerinage. Le roi se repent, devient – avec tous ses sujets – disciple de Guru Rinpoche et donnant ses insignes (le "chapeau de Lotus", les chaussures et la robe de brocart rouge) avec laquelle il est représenté dans la plupart des peintures et des statues.
Après la libération d'innombrables habitants de Zahor (y compris le roi lui-même) Gourou Rinpoché, il s'installe avec Orchesta dans Maratika cave au Népal ; pendant trois mois, à la retraite, sadhana de la pratique du Bouddha Amitayous, le Bouddha de longue vie – et avec le niveau de développement appelée « Rigdzin maîtrise de la force vitale ». A ce niveau, l'yogi est exempt de l'absence de contrôle sur leur santé physique, la mort et les conditions de la prochaine Renaissance. À ce stade, le Guru Rinpoche est correctement connu sous le nom de Guru Padmasambhava, ou même Pema Thötreng Tsal.
En Orissa, non loin de Calcutta, Guru Rinpoche a détruit l'immense sculpture dédiée à une divinité hindoue, où chaque jour des centaines d'animaux ont été sacrifiés – massacrés et brûlés. Depuis ce jour, l'animal sacrifie cessent.
Nel monastero di Nalanda, la grande università buddhista a Nord di Bodhgaya, cinquecento seguaci di una setta indù (i Tirthika), dedita anche alla magia nera, sfidano a dibattito i monaci; la regola di quell’epoca imponeva che chi venisse sconfitto nel dibattito avrebbe dovuto convertirsi all’insegnamento del vincitore. I Tirthika perdono nel dibattito, ma sfidano i monaci buddhisti sul terreno dei poteri magici; in procinto di essere annientati, i monaci ricevono la visione di una Dakini che suggerisce loro: “Chiamate in aiuto mio fratello! Il suo nome è Padmavajra e vi raggiungerà istantaneamente, se recitate questa invocazione in sette versi”. Questo episodio segna la data di nascita della famosa Preghiera a Guru Rinpoche in sette versi, tenuta nella più alta considerazione e praticata quotidianamente in tutti lignaggi – sia orali (Ka’ma) che rivelati (Terma) – della tradizione Nyingma. Questa preghiera è il sistema più veloce per connettersi all’energia spirituale di Guru Rinpoche. Egli appare istantaneamente sulla scena della battaglia in corso a Nalanda e, con la forza di un mudra e di un mantra, scaglia i tuoni e fulmini (creati magicamente dai Tirthika) contro loro stessi, annientandoli. La più grande università monastica buddhista del mondo è salva e lo studio e la pratica possono continuare a fiorire in quel luogo. In questo periodo Guru Rinpoche è conosciuto in un aspetto potentemente irato, chiamato Senghe Dradok (Il ruggito del leone). La manifestazione irata è a volte indispensabile, per interrompere una negatività troppo potente per poter essere domata con i mezzi della ragione e del buon senso; scegliendo il male minore, lo yogi che compie un’attività irata protegge sia le vittime che gli aggressori, impedendo a questi ultimi di accumulare una grande quantità di karma negativo. La meditazione su Guru Senghe Dradok è particolarmente utile per soggiogare energie irrazionali, magia nera, ostacoli, invidia, cattivi auspici e incubi notturni.

Avant son entrée historique à Tibet, Guru Rinpoche comme son épouse la princesse Shakyadevi, fille du roi du Népal. Ici, à la retraite dans la fameuse grotte près de Pharphing actuel, atteint avec son partenaire le développement appelé « le grand sceau Rigdzin », équivalent à la neuvième étape (bhumi) de la voie du Bodhisattva.
Il rencontre alors Shri Singha, titulaire de lignée de grand maître de la grande perfection. pendant trois ans il étudie et pratique avec lui les disciplines ésotériques de l'essence du cœur et obtient le « corps d'arc-en-ciel de grande transformation » [9]. Les grands praticiens de Dzogchen, si vous le choisissez, au moment de la mort peuvent dissoudre votre corps physique sans laisser de traces, comme des phénomènes multicolores comme les roulements à billes et des rayons de lumière ; Cette réalisation est appelée « corps d'arc-en-ciel"(Sylvain). Ou ils peuvent transformer le corps physique dans un pur phénomène de l'énergie et de lumière à l'utiliser au profit d'autres qui se sentent comme si c'était un corps ordinaire (ou pas). Cette réalisation est appelée « Corps d'arc-en-ciel de grande transformation » (Phowa Chenpo Sylvain), et est la forme que Guru Rinpoche a visité le Tibet. Il est dit qu'il a visité et a enseigné dans de nombreux autres endroits. sous le règne de Shang-Shung, [10] par exemple, gourou Rinpoché se manifeste comme Tapihritsa [11] et enseigne Dzogchen Gyü, Ñýêñ tutt'oggi, menant la tradition Bön des enseignements Dzogchen.
Les deux derniers des huit aspects de Gourou Rinpoché "sont ceux dans lesquels il a conquis spirituellement Tibet.
Nel 740 d. C. nasce Trisong Detsen, il ventottesimo della dinastia dei Chögyal (“Re del Dharma”) del Tibet; in questo periodo il Tibet è indipendente, potente, molto più esteso di oggi e temuto dai Paesi confinanti. Trisong Detsen, profondamente ispirato dagli insegnamenti buddhisti, manda dodici messaggeri in India per invitare colui che è ritenuto il più erudito fra tutti gli insegnanti buddhisti dell’epoca: l’abate del monastero di Nalanda, Shantarakshita. Questi, giunto in Tibet, si dedica all’insegnamento dei principi di base del Piccolo Veicolo, spiegando le dieci azioni virtuose e il funzionamento del principio di causa ed effetto (il karma). Contemporaneamente getta le fondamenta del primo monastero buddhista del Tibet: Samye. Nello stesso tempo, il Tibet è scosso da un’impressionante serie di catastrofi naturali: terremoti, siccità, grandine, inondazioni ed epidemie; inoltre il lavoro di costruzione portato avanti a Samye durante il giorno, viene misteriosamente smantellato durante la notte. I Tibetani, leggendo in tutto ciò la collera degli spiriti locali per l’introduzione di una religione estranea, chiedono al Re di espellere Shantarakshita dal Paese. Trisong Detsen comunica a Shantarakshita il proprio imbarazzo, e il desiderio di introdurre il Dharma del Buddha in Tibet; Shantarakshita risponde: “Qui ci sono ostacoli potenti e forze ostili al Dharma; se vuoi avere successo, devi invitare Guru Padmasambhava: egli è il più grande e potente maestro che esista al mondo, e può riuscire a soggiogare le forze negative che abitano in questo Paese. Se lo inviti, egli verrà”.
Donc dans l'année du tigre de fer ", 810 Apr. j.-c., Guru Rinpoché-tantrique Teacher et siddha Yogis réalisés par les immenses pouvoirs spirituels – entrent au Tibet, pour mener à bien la mission où il avait échoué le moine érudit Shantarakshita, adepte de la manière du Sutra. Guru Rinpoche, qui a envoyé les messagers qui l'avaient invité, vous voyagez seul et à pied ; le roi lui-même, avec une suite des ministres, cinq cents chevaliers et nobles l'AV réunion à accueillir. Trisong Detsen s'attend à ce que le nouveau maestro se comportent comme l'abbé Shantarakshita, c'est-à-dire cet hommage de porga, félicitez-le et soumettre ; en réponse, Guru Rinpoche chante plusieurs versets, commençant par :

Oh grand roi du Tibet, m'écouter maintenant :
dans tous les six royaumes de l'existence, les êtres humains sont sujet à la mort.
Mais je suis celui qui a atteint l'État au-delà de naissance et de décès,
qui possède les instructions secrètes de la réalisation.
Pour moi l'univers entier ne sont rien d'autre qu'une manifestation de l'esprit.
Obstacles et esprits nuisibles sont ma passion et mes fidèles assistants.
Tout s'affiche et il est m'appartiennent :
Je suis le roi de l'univers et le contrôle de l'armée sur tous les phénomènes.
Je suis le grand Guru Padmasambhava, Padmasambhava King...
et ainsi de suite... Le Lotus né Guru rejoint la paume des mains et des doigts sont jetés les flammes de la sagesse ; le roi et ses sujets comprennent qui tient à rendre hommage à ceux qui se trouvent sur le terrain et commencer à se prosterner. Cet épisode souligne l'importance de placer dans le cadre de la relation entre l'enseignant et l'élève, dans le cadre du bouddhisme Vajrayana.
Alors Guru Rinpoche voyage Tibet loin, manifestant des activités miraculeuses et asservissant les interférence négative et les obstacles créés par les humains et non-humains. Danse au sommet d'une montagne surplombant Samye, il dompte tous les esprits puissants du Tibet et les prend sous son propre commandement, chanter haut et fort les versets appelés « Êtres arrogants assujettie » ; les forces hostiles et irrationnels qui habitent le Tibet promettent ne pas d'empêcher la propagation du Dharma, mais de protéger les pratiquants du présent et l'avenir. Le monastère de Samye (modelé selon la forme d'un mandala géant, un univers parfait) met fin à cinq ans seulement, [12] et consacrée par le Guru Rinpoche et Shantarakshita, qui entre-temps avait retourné – comme signes miraculeux et bonne chance, sous forme de pluie de fleurs, musique spontanée que vous entendez dans la distance et les arcs-en-ciel à un ciel dégagé. Samye devienne lieu de pratique, étude, conservation des trésors spirituels et des enseignements des grands maîtres de l'époque.
Sous la supervision de Guru Rinpoche et Vimalamitra (maintenant aussi au Tibet) et Kamalashila, Shantarakshita, 108 jeunes sont formés comme traducteurs du Sanskrit et traduire la plupart des enseignements qui sont aujourd'hui encore le Canon bouddhiste tibétain : les textes des Sutra et Tantra à tous les neuf véhicules du Dharma. Shantarakshita confère l'ordination pour les sept premiers moines tibétains dans l'histoire, pour tester leur capacité à mener une vie monastique ; l'expérience a été un succès et beaucoup d'autres suivre l'exemple de ces pionniers.
Guru Rinpoche transmis le roi et ses sujets de nombreuses initiations tantriques et instructions, en particulier le grand Mandala de huit Sadhana (Drupa Kagye), qui avait reçu en Inde par Vidyadhara de grand huit. Nombre de ses étudiants atteint la pleine illumination dans cette vie, certains très rapidement. Dans cette période sont établis à deux types de Sangha (communauté spirituelle): que des moines, qui sont habillés en rouge, sont célibataires vivent dans les monastères – et Ngakpa (praticiens tantriques du Mantra secret) qui sont vêtus de noir, portant des cheveux longs et de vivre en famille dans les villages. Grâce à l'introduction de ce deuxième type de Dharma sangha, prospère non seulement dans les monastères, mais parmi les hommes et les femmes de chaque lieu.
À ce stade de son séjour au Tibet, Guru Rinpoche est connu comme Guru Pema Jung-ne (né du Lotus en tibétain), la forme qui synthétise et encapsule tous les « huit points ».

Dans le dernier des huit aspects de Gourou Rinpoché est un personnage puissant et fier et est connu comme Dorje Dröllo (Fury adamantin). Cet événement aurait eu lieu au cours des cinq dernières années de son mandat au Tibet [13]. Guru Rinpoche est désormais inséparable de son épouse et le disciple, le tibétain grande dakini Yeshe Tsogyal, incarnation de l'énergie éclairé de Kuntusangmo (le Bouddha primordial de femelle), Tara et Vajravarahi/Vajrayogini. Ensemble, ils visitent autour de Tibet et travaillent sans relâche pour le bonheur et l'épanouissement des futurs praticiens. Pratique de la sadhana tantrique, transmettre la bénédiction et laisser des empreintes partout – imprimée dans la roche – de leurs mains, les pieds et les corps. Bénir un grand nombre de lieux, considéré encore de l'immense pouvoir spirituel et lieux de pèlerinage, la montagne dans la province de Ngari, vingt vingt et un chantiers de construction dans le Tibet central, vingt-cinq lieux de pèlerinage au Tibet oriental, les quatre lieux cachés, les cinq ravins et les trois vallées. En treize endroits différents appelés Taktsang (nid du Tigre) – dont le plus célèbre est au Bhoutan-Guru Rinpoche dompte enfin toutes les différentes catégories de spiritueux et non-des êtres humains, les engageant avec serment de protéger les pratiquants du vajrayana du présent et l'avenir. Puis laisse d'innombrables prophéties sur le développement des enseignements durant les époques historiques successives, les prédictions que – encore aujourd'hui – continuent d'être remarquablement précis.
Guru Rinpoche envoie une instruction spirituelle d'innombrables Yeshe Tsogyal, qui transcrit fidèlement. Pour éviter la perte de ces précieux enseignements et la dégradation progressive de leur force, ceux-ci sont cachés au bénéfice des praticiens de l'avenir – afin qu'ils peuvent émerger dans un endroit et à un moment plus approprié, selon le degré de maturité et d'inclinaisons mentales des individus. Grâce à ces précieux Terma (trésors révélés) encore aujourd'hui pratiquants du Tantra et du Dzogchen recevront la transmission des méthodes appropriées à la fois modernes et frais, en fonction de la puissance spirituelle ; Ce pouvoir n'est pas dilué dans le passage à travers une lignée humaine de maîtres et disciples, d'une génération à l'autre.
Il existe deux catégories principales de Terma, trésors spirituels a révélé :

1) ce que l'on appelle Sa Ter ("trésors de la terre") sont en fait mis en lumière (souvent spectaculairement, en présence de centaines de témoins) sous forme de rouleaux de papier, caché dans la roche ou sous le sol, contenant des instructions en langage symbolique et ésotérique. Le Tertön (le révélateur des trésors, l'incarnation de l'un des principaux disciples de Guru Rinpoche) lit les instructions et est conduit à la découverte d'une réalisation qui a été déjà – de nombreuses vies – dans son esprit. Parfois les instructions conduisent à la découverte des enseignements plus écrites, ou substances médicamenteuses, peintures, statues, objets rituels cachés dans les rochers, les lacs, les rivières ou les métro.
2) ce que l'on appelle Gong Ter ("trésors de l'esprit") surgissent spontanément à l'esprit au lieu de Tertön, dès qu'une méthode particulière de construction peut être bénéfique pour les hommes et les femmes d'un certain temps et un certain endroit. Sans compter sur aucun soutien matériel externe, le Tertön révèle la pratique dans un état de parfaite non-conceptuality, dans le vaste espace de sa conscience non-duelle (rigpa).

La tradition Terma a une importance énorme dans l'école Nyingmapa. On pense que, avec le passage du temps et des générations d'étudiants, un procédé de fabrication est progressivement détériore ; Dans ce cas à un processus normal relié à l'écoulement du temps et pour tous les problèmes qui pourraient survenir dans la relation entre enseignants et étudiants de différentes générations : chaque fois que la samaya [14] est cassée, la puissance spirituelle d'une lignée subit une grave détérioration. Cela signifie qu'il est plus difficile d'obtenir toute réalisation pratique de ces méthodes. Pour cette raison, il est dit qu'une ancienne Terma comme le côté plat, pas de sharp, une épée – tout en un Terma récente est comme une lame parfaitement aiguisée. Par exemple, si nous pratiquons un Trésor révélé par Adzom Rinpoché, un des Gourou Rinpoché, et nous ne serons pas Adzom Rinpoche lui-même : une lignée courte, de bénédictions absolument intactes.
Tous les trésors spirituels a révélé proviennent de l'activité éclairée et l'inspiration de Gourou Rinpoché. Durant les dernières années de son mandat au Tibet, il envoie des nombreux sadhana tantrique à Yeshe Tsogyal, qui l'aide à cacher dans tous les lieux, qu'ils ont visité. En ce qui concerne le Dzogchen enseignements "imbattables secrets" coeur essence, de Guru Rinpoche a transmis le Khandro Nyingthig – connu comme le Nyingthig (coeur, Essence de la Dakini) – à Yeshe Tsogyal, laquelle terre les paroles de Chimpu, la retraite près de Samye. Il prophétise alors qui pourrait être touché avec la fille du Roi Trisong Detsen (princesse Pemasel) est décédée à l'âge de huit ans, de révéler dans une incarnation plus tard ; jusque-là, les enseignements de Nyingthig dominants étaient celles transmises par Vimalamitra (Vima Nyingthig).
Au début du XIVe siècle Tertön Pema Laurent Tsal (réincarnation de la princesse Pemasel) met en lumière le Khandro Nyingthig à Chimpu ; Touchez la prochaine incarnation Longchen Rabjam (1308-1363) propagée par le biais de ses écrits et ses enseignements.
En l'an 864 (55 ans après son entrée au Tibet) Gourou Rinpoché, il le Kungthang avec une suite impressionnante de disciples, annonce que ses travaux achevés au Tibet – va se déplacer dans une dimension appelée Zangdok Palri allumé (Mont couleur de cuivre). Un beau cheval blanc est descendu du ciel ; montage sur elle et Yeshe Tsogjal Guru Rinpoche ils lèvent volant vers l'Ouest, accompagné de musique céleste et les lumières de l'arc-en-ciel. Gauche Consort à la grotte sacrée de Tsawa Rong, Guru Rinpoche la livraison les dernières paroles d'éducation spirituelle pour les praticiens actuels et futurs :
 
Padmasambhava va dans la terre de la grande félicité.
Je déplace dans le Dharmakaya, la condition libre de naissance et de décès :
Cela n'a rien à voir avec la séparation entre le corps et l'esprit qui se passe à des êtres ordinaires.
Méditer sur le gourou Yoga, la quintessence de toutes les méthodes.
Sur la tête, sur un coussin de Lotus et de la lune, entourée de lumières,
Voir l'établissement de Padmasambhava, la lame.
Lorsque l'affichage devient clair, obtenir les quatre initiations et méditer sur leur sens.
Réciter le mantra "Bendzra Guru » [15], quintessence de tous les mantras et les invocations.
Unifie enfin votre corps, la parole et l'esprit avec mon, inséparablement.
Les mérites et les auspices formule dévouement pour atteindre l'esprit du gourou.
Contempler l'essence du Dzogchen, sans effort.
Il y a des enseignements plus que cela.
Amour de Padmasambhava ne sait aucun hauts et des bas, mais il reste pour toujours.
Pour ceux que je m'adresse à leurs prières, je serai toujours en face d'eux.
Pour ceux qui ont la foi, il n'y a pas de séparation de moi !

Il est dit que tant que les étudiants auront besoin de son inspiration, Guru Rinpoche restera dans sa montagne cuivrés lumineux et son corps mince de « Présence spontanée Rigdzin ». C'est le quatrième et dernier niveau de développement spirituel [16] ; faire ici diffère de Bouddha, tout simplement parce que, au lieu de se dissoudre dans le Dharmakaya, conserve une très mince, faite de l'énergie et la lumière, afin d'inspirer les praticiens qui ont foi en lui.

Gourou Rinpoché au Tibet avait un suivant des disciples. Trois de ses élèves sont toujours représentées au-dessous de lui, dans les peintures, appelé l'arbre de la lignée ou l'arbre de la Dakini Yeshe Tsogjal : Roi Trisong Detsen et « l'étudiant » Vairochana. Yeshe Tsogyal a été le compagnon et disciple qui a voyagé avec lui à travers le Tibet, il a reçu tout son enseignement et mettre en pratique, l'obtention de la plus grande réalisation ; Il a continué à remplir les trésors cachés et spirituels du Tibet, même après le départ de Guru Rinpoché. Trisong Detsen a été le plus proche disciple et protagoniste de l'introduction du bouddhisme au Tibet, grâce à sa détermination d'inviter Guru Rinpoche et Vimalamitra Shantarakshita. Vairochana était « le traducteur » pour l'excellence ; Il est allé en Inde, où il a reçu les initiations et les textes du Tantra et du Dzogchen, a rencontré le grand maître Shri Singha et fut l'un des sept premiers tibétains recevoir l'ordination monastique. Au moment de sa mort, il a fait le corps d'arc-en-ciel, ainsi que son disciple principal, le disciple de cela et ainsi de suite pour sept générations consécutives de praticiens.
Les principaux disciples de Gourou Rinpoché au Tibet ont été vingt-cinq, plus le Roi Trisong Detsen ; chacun d'eux a gagné les réalisations plus élevées, y compris le corps d'arc-en-ciel et est célèbre pour certains aspects de sa pratique et ses activités. Il y a aussi des quatre-vingts étudiants qui atteint le corps d'arc-en-ciel à Yerpa ; les méditants grand centootto du Mont Chuwo ; les trente Ngakpa grand (sanscr. Tantrika ou Yogi) Drak vallée ; le cinquante-cinq fait la vallée de Yarlung ; vingt-cinq et sept dakini yogini. Parmi ses disciples plus tard, le gourou Rinpoché avait beaucoup de femmes qui a gagné les extraordinaires réalisations spirituelles.

Merci pour cette biographie : Italo Chönyi Dorje.
Dans notre belle langue italienne, il n'y a presque rien
la vie extraordinaire de ces grands maîtres.
Pour cela j'ai, j'ai reçu le nom Chönyi Dorje,
J'ai écrit tout cela sans aucun mérite de ma part,
à partir des différents textes en anglais,
me suis dit apprécier ces histoires merveilleuses.
Lecture, peut également recevoir l'inspiration
et bénédictions que j'ai expérimenté avec l'écriture !
Notes :

[1] Par Tulku Thondup, « Maîtres de méditation et de Miracles ».
[2] une guerre entre le Royaume du Tibet et l'Inde d'aujourd'hui et Kashmir vient de s'achever.
[3] En fait le même Oddiyana a été placé dans le grand Nord – à l'ouest de l'Inde actuelle.
[4] Les « Huit Vidyadhara »: Humkara, Manjushrimitra, Nagarjuna, Prabhahasti, Vimalamitra, Dhanasamskrita, Rombuguhya, Shantigarbha.
[5] dans le même ordre que les maîtres respectifs, les pratiques tantriques de Yangdak Heruka, Hayagriva, Vajrakilaya et Yamantaka, Amritakundali, Mamo, Bötong Chöto, Möpa Drak Jigten * GNAG.
[6] on dit qu'il s'agissait d'un deuxième Manjushrimitra, une nouvelle incarnation de l'ancien.
[7] dans la tradition du Sutra, niveaux d'évolution spirituelle sont classés par les chemins de cinq et dix stades. Dans la tradition tantrique de l'école Nyingma, utilisant principalement les quatre niveaux de Rigdzin (sanscr. Vidyadhara, "détenteur de la conscience non-duelle).
[8] Les formes d'yoga où vous obtenez un contrôle sur l'intérieur de l'énergie (Prana), qui canalise les énergies d'écoulement mince (Nadi) et des "essences" (Bindu). L'exemple le plus connu est l'yoga de Kaci, où il atteint la pleine maîtrise de la chaleur corporelle. Le but de ces disciplines est l'Union tantrique de joie spontanée et de réalisation de la vacuité.
[9] cette prise de conscience correspond au niveau quatrième (et suprême) du développement, appelée « présence spontanée Rigdzin », équivalent à la dixième étape de la voie du Bodhisattva.
[10] situé à l'extrême ouest du Tibet et bordant Oddiyana, est le lieu de naissance et le berceau de la tradition spirituelle bouddhiste avant appelée Bön.
[11] le fondateur de la tradition Bön.
[12] on dit que les humains travaillent pour le bâtiment pendant la journée, les esprits pendant la nuit.
[13] il y a beaucoup d'incohérences dans les récits de la vie de Gourou Rinpoché, la durée totale de votre séjour au Tibet. Selon plusieurs, serait resté autour de 55 ans.
[14] Le lien de confiance entre l'enseignant et l'élève.
[15] le mantra de Guru Rinpoché : Om Ah Hum gourou Pema Siddhi Hum Bendzra.
[16] correspondant à la dixième étape (bhumi) de la voie du Bodhisattva.


08/09/2013
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