Chaos, Ordine, Alchimia- ALCHIMIE-
AS Chaos, Ordine, Alchimia
Esiste un complesso e meraviglioso sistema di segrete corrispondenze tra i simboli alchemici e gli stadi evolutivi dell'essere umano. Dietro la maschera di complicati marchingegni da laboratorio, sostanze chimiche sconosciute, formule enigmatiche, si celano infatti gli insegnamenti spirituali di antichi maestri di saggezza il cui scopo ultimo è quello di indicarci i...l cammino nel difficoltoso e bellissimo pellegrinaggio dell'esistenza.
Quando l'Ampolla sarà resa perfettamente trasparente, in modo da poter osservare al suo interno come si vede il fondo di un ruscello dall'acqua cristallina, agli occhi dell'Operatore si presenterà uno spettacolo sconcertante.
Nel mondo in miniatura celantesi nel Matraccio ( il "Microcosmo Filosofico"), potrà scorgere una materia lacerata da eruzioni devastanti, piombata nelle tenebre, torbida di cicloni e uragani, fiamme, tuoni, bufere e tempeste.
Tutto è privo di una forma definita, tutto piange un'agonia senza fine.
Vi regnano il disorientamento, la paura, il conflitto.
In effetti, in questo grado dell'Opera, il neofita Alchimista si trova confrontato con il Chaos degli elementi.
Non sarà difficile comprendere che il Chaos rappresenta l'esistenza umana nei suoi primi stadi evolutivi, ossia negli anni (o nelle vite) precedenti l'ingresso nel Laboratorio.
L'uomo è qui prigioniero di se stesso e della materia, stritolato dalla morsa delle passioni, delle emozioni (da ex movere, muovere dall'esterno) e dai fuochi fatui dell'apparenza, del tutto in balie delle influssi astrali, delle energie della terra, oltre che degli idola che sin dalla nascita guidano il suo sviluppo.
La bolgia del Chaos sbatacchia l'uomo da un'illusione all'altra, inducendo in lui la finta speranza di trovare, un giorno, la felicità nelle cose esteriori.
L'Operatore che saprà dimostrare la fermezza necessaria per riconoscere il Chaos interiore, per prendere coscienza del non senso di una vita diretta nel nulla, e una sincera volontà di cambiare le cose, potrà quindi sperare di intraprendere con profitto la Via ermetica.
Ma colui che si crogiola nella pace apparente di un "sepolcro imbiancato", costui abbandonerà preso il cammino sulle orme dei Maestri.
Continuando l'analisi del Chaos nell'intimità del Laboratorio interiore, ci si potrà rendere conto della vanità delle aspirazione di molti uomini che, come noi stessi avremo fato fino a quel momento, rincorrono il successo personale, i piaceri carnali e l'arricchimento profano, ma che alla fine, giunti al cospetto della morte del Corpo Fisico, si ritrovano con un pugno di mosche in mano, si rendono conto di aver gettato la propria ancora su un terreno troppo friabile, o di aver sprecato un dardo inutilmente (secondo la celebre metafora buddista che accomuna le vite di una persona alle frecce di una faretra).
Scopo della Scienza alchemica è quello di trovare un terreno saldo su cui ancorare il proprio spirito e di colpire infine il bersaglio della divinità con il minor numero di frecce possibile.
Ecco che qui il Chaos si divide in due.
Da una parte il Chaos passivo e benefico, che dal disordine di un'esistenza indefinita permette all'Operatore di agire e trasformare la propria vita come il vasaio con la creta informe, il MAGNUM CHAOS che precede ogni creazione, cosmica, artistica o interiore.
Dall'altra il Chaos attivo e devastante, che sembra continuamente attrarre la materia d'Opera al conflitto interiore, alla perdizione nei meandri di maya (l'Apparenza), all'accrescimento dell'Ego.
È il Chaos che guida le masse, come sciami di mosche orbe e irragionevoli, verso le molte luci effimere del mondo… ho letto qualche tempo fa che "Belzebù", un antico nome del Diavolo, significava appunto "Principe delle mosche".
Il Diavolo, che compare anche negli arcani dei Tarocchi, era infatti, inizialmente, un simbolo di natura alchemico-spirituale, e nulla aveva a che vedere con lo spauracchio usato dalla Chiesa come strumento di dogmatismo.
Diavolo (dal greco diabolein) significa Divisore dell'Uno, Scomposiore dell'Unità, nome che ben si presta a descrivere l'azione del Chaos attivo sulla Materia Prima.
È il "Nemico" (Satana in ebraico) dell'Alchimista, in quanto forza in opposizione alla direzione dell'Opera.
Ma attenzione, il Chaos non è un'entità malvagia o maligna, è soltanto un condizione di incompiutezza, uno stadio in cui la coscienza non può (non riesce) ancora a scorgere i disegni evolutivi che permetterebbero di ottenere tale compiutezza.
Un passo fondamentale nel cammino verso la comprensione del Tutto è che il Male e il Peccato non esistono.
Esistono semmai condizioni di conflitto, di disordine interiore o esteriore, di cecità o illusione, ma nulla che possa definirsi malvagio o negativo (come amava ripetere Platone, il Male non esiste, esiste semmai l'ignoranza del Bene).
Nell'animo umano e nella società tutto è trasformabile: dal Chaos si può trarre l'Ordine, dal Conflitto la Pace, dalla Cecità la Vista.
Pensare agli uomini e agli eventi come alternanza di Bene e Male, Virtù e Peccato conduce pericolosamente sulla via del giudizio, dell'odio, della discriminazione, di certo allontana il cuore dall'Amore e dalla Conoscenza.
L'Alchimista non giudica, cerca di prescindere da ogni preconcetto.
Il Saggio sa che un uomo non può essere cattivo, ma solo impaurito o confuso, poiché ancora ignaro della Via.
Può essere cioè "disorientato"…incapace di trovare il suo Oriente, direbbero i Liberi Muratori.
Anche interiormente non esiste alcuna "erbaccia da estirpare", vizio o peccato da redime, ma soltanto squilibri destinati ad essere trasformati.
Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Questo il grande segreto dell'Alchimia: "Immaginiamo una libra: su di un piatto è l'ambizione luciferina e titanica volta al male, sull'altro l'anelito alla trascendenza. Di fronte è un uomo. Se scegli il piatto di Lucifero, sarà perfido o folle, se propende per l'altro è una brava persona: così le brave persone giudicheranno quest'uomo, attenendosi al senso convenzionale dell'etica. Ma se, innanzi alla bilancia, ci sarà un uomo il quale rifiuterà di operare la scelta, vorrà dire ch'egli è l'Uomo consapevole di altri segreti nascosti nei termini bene e male, e non potrà accettare una simile dicotomia, altrimenti sarà divorato dal vuoto"
(pensiero dell'Alchimista Louis Cambriel).
Sebastiano B. Brocchi
Esiste un complesso e meraviglioso sistema di segrete corrispondenze tra i simboli alchemici e gli stadi evolutivi dell'essere umano. Dietro la maschera di complicati marchingegni da laboratorio, sostanze chimiche sconosciute, formule enigmatiche, si celano infatti gli insegnamenti spirituali di antichi maestri di saggezza il cui scopo ultimo è quello di indicarci i...l cammino nel difficoltoso e bellissimo pellegrinaggio dell'esistenza.
Quando l'Ampolla sarà resa perfettamente trasparente, in modo da poter osservare al suo interno come si vede il fondo di un ruscello dall'acqua cristallina, agli occhi dell'Operatore si presenterà uno spettacolo sconcertante.
Nel mondo in miniatura celantesi nel Matraccio ( il "Microcosmo Filosofico"), potrà scorgere una materia lacerata da eruzioni devastanti, piombata nelle tenebre, torbida di cicloni e uragani, fiamme, tuoni, bufere e tempeste.
Tutto è privo di una forma definita, tutto piange un'agonia senza fine.
Vi regnano il disorientamento, la paura, il conflitto.
In effetti, in questo grado dell'Opera, il neofita Alchimista si trova confrontato con il Chaos degli elementi.
Non sarà difficile comprendere che il Chaos rappresenta l'esistenza umana nei suoi primi stadi evolutivi, ossia negli anni (o nelle vite) precedenti l'ingresso nel Laboratorio.
L'uomo è qui prigioniero di se stesso e della materia, stritolato dalla morsa delle passioni, delle emozioni (da ex movere, muovere dall'esterno) e dai fuochi fatui dell'apparenza, del tutto in balie delle influssi astrali, delle energie della terra, oltre che degli idola che sin dalla nascita guidano il suo sviluppo.
La bolgia del Chaos sbatacchia l'uomo da un'illusione all'altra, inducendo in lui la finta speranza di trovare, un giorno, la felicità nelle cose esteriori.
L'Operatore che saprà dimostrare la fermezza necessaria per riconoscere il Chaos interiore, per prendere coscienza del non senso di una vita diretta nel nulla, e una sincera volontà di cambiare le cose, potrà quindi sperare di intraprendere con profitto la Via ermetica.
Ma colui che si crogiola nella pace apparente di un "sepolcro imbiancato", costui abbandonerà preso il cammino sulle orme dei Maestri.
Continuando l'analisi del Chaos nell'intimità del Laboratorio interiore, ci si potrà rendere conto della vanità delle aspirazione di molti uomini che, come noi stessi avremo fato fino a quel momento, rincorrono il successo personale, i piaceri carnali e l'arricchimento profano, ma che alla fine, giunti al cospetto della morte del Corpo Fisico, si ritrovano con un pugno di mosche in mano, si rendono conto di aver gettato la propria ancora su un terreno troppo friabile, o di aver sprecato un dardo inutilmente (secondo la celebre metafora buddista che accomuna le vite di una persona alle frecce di una faretra).
Scopo della Scienza alchemica è quello di trovare un terreno saldo su cui ancorare il proprio spirito e di colpire infine il bersaglio della divinità con il minor numero di frecce possibile.
Ecco che qui il Chaos si divide in due.
Da una parte il Chaos passivo e benefico, che dal disordine di un'esistenza indefinita permette all'Operatore di agire e trasformare la propria vita come il vasaio con la creta informe, il MAGNUM CHAOS che precede ogni creazione, cosmica, artistica o interiore.
Dall'altra il Chaos attivo e devastante, che sembra continuamente attrarre la materia d'Opera al conflitto interiore, alla perdizione nei meandri di maya (l'Apparenza), all'accrescimento dell'Ego.
È il Chaos che guida le masse, come sciami di mosche orbe e irragionevoli, verso le molte luci effimere del mondo… ho letto qualche tempo fa che "Belzebù", un antico nome del Diavolo, significava appunto "Principe delle mosche".
Il Diavolo, che compare anche negli arcani dei Tarocchi, era infatti, inizialmente, un simbolo di natura alchemico-spirituale, e nulla aveva a che vedere con lo spauracchio usato dalla Chiesa come strumento di dogmatismo.
Diavolo (dal greco diabolein) significa Divisore dell'Uno, Scomposiore dell'Unità, nome che ben si presta a descrivere l'azione del Chaos attivo sulla Materia Prima.
È il "Nemico" (Satana in ebraico) dell'Alchimista, in quanto forza in opposizione alla direzione dell'Opera.
Ma attenzione, il Chaos non è un'entità malvagia o maligna, è soltanto un condizione di incompiutezza, uno stadio in cui la coscienza non può (non riesce) ancora a scorgere i disegni evolutivi che permetterebbero di ottenere tale compiutezza.
Un passo fondamentale nel cammino verso la comprensione del Tutto è che il Male e il Peccato non esistono.
Esistono semmai condizioni di conflitto, di disordine interiore o esteriore, di cecità o illusione, ma nulla che possa definirsi malvagio o negativo (come amava ripetere Platone, il Male non esiste, esiste semmai l'ignoranza del Bene).
Nell'animo umano e nella società tutto è trasformabile: dal Chaos si può trarre l'Ordine, dal Conflitto la Pace, dalla Cecità la Vista.
Pensare agli uomini e agli eventi come alternanza di Bene e Male, Virtù e Peccato conduce pericolosamente sulla via del giudizio, dell'odio, della discriminazione, di certo allontana il cuore dall'Amore e dalla Conoscenza.
L'Alchimista non giudica, cerca di prescindere da ogni preconcetto.
Il Saggio sa che un uomo non può essere cattivo, ma solo impaurito o confuso, poiché ancora ignaro della Via.
Può essere cioè "disorientato"…incapace di trovare il suo Oriente, direbbero i Liberi Muratori.
Anche interiormente non esiste alcuna "erbaccia da estirpare", vizio o peccato da redime, ma soltanto squilibri destinati ad essere trasformati.
Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Questo il grande segreto dell'Alchimia: "Immaginiamo una libra: su di un piatto è l'ambizione luciferina e titanica volta al male, sull'altro l'anelito alla trascendenza. Di fronte è un uomo. Se scegli il piatto di Lucifero, sarà perfido o folle, se propende per l'altro è una brava persona: così le brave persone giudicheranno quest'uomo, attenendosi al senso convenzionale dell'etica. Ma se, innanzi alla bilancia, ci sarà un uomo il quale rifiuterà di operare la scelta, vorrà dire ch'egli è l'Uomo consapevole di altri segreti nascosti nei termini bene e male, e non potrà accettare una simile dicotomia, altrimenti sarà divorato dal vuoto"
(pensiero dell'Alchimista Louis Cambriel).
Sebastiano B. Brocchi
Loqui est verum.
DANS le Chaos, ordre, alchimie
Il y a un système secret complex et merveilleux aux symboles alchimiques et les stades d'évolution de l'homme. Derrière le masque d'appareils de laboratoire compliqué, les énigmatiques, formules chimiques inconnus, sont cachés parce que les enseignements spirituels des anciens maîtres de sagesse dont le but ultime est de nous montrer la voie en difficile et belle de pèlerinage de l'existence.
Lorsque l'ampoule se fera parfaitement clair, donc vous pouvez voir à l'intérieur comme vous le voyez le fond d'un ruisseau limpide, aux yeux de l'opérateur sera curieux spectacle.
Le monde en miniature celantesi la fiole (le "microcosme de la philosophie"), verra une région déchirée par des éruptions jig, dans l'obscurité, trouble des cyclones et ouragans, fire, Thunder, orages et tempêtes.
Tout ce que fait défaut une forme définie, tous les cris d'agonie sans fin.
Nous excluons la désorientation, la peur, le conflit.
En effet, en l'occurrence, le novice Alchemist est comparé avec le Chaos des éléments.
Il ne sera pas difficile de comprendre que le Chaos est l'existence humaine dans sa précoce du développement met en scène, c'est-à-dire en (ou vit) avant d'entrer dans le laboratoire.
L'homme est un prisonnier de lui-même et des influences de matière, écrasé de l'emprise des passions, des émotions (à partir d'ancienne movere tribunaux question, allant de l'extérieur) et les feux follets d'apparence, tout en soins infirmiers d'Astral, énergies de la terre, sans compter que d'idola qui, depuis leur naissance, orienter son développement.
Le Bedlam de Chaos jetant l'homme de l'illusion, ce qui incite sa feinte espère de trouver le bonheur d'un jour à des choses extérieures.
L'opérateur qui sera en mesure de démontrer la fermeté nécessaire pour reconnaître le Chaos intérieur, à prendre conscience du sens de la vie en rien et un désir sincère de changer les choses, peut espérer ensuite participer avec profit Via hermétique.
Mais celui qui baigne dans la paix un apparent « tombeau blanchies », il prendra le voyage sur les traces des maîtres.
Poursuit l'analyse du Chaos dans l'intimité du laboratoire, vous serez en mesure de rendre compte de la vanité de l'aspiration de beaucoup d'hommes qui, comme nous-mêmes nous avons sort loin, courir après la réussite personnelle, les plaisirs charnels et enrichissement profane, mais qui finalement atteint la face de la mort du corps physique, se retrouvent avec une poignée de mouches dans votre main, ils se rendent compte qu'il a jeté son encore sur terre trop friable, ou d'avoir perdu une fléchette inutilement (selon la métaphore bouddhiste célèbre qui unit la vie d'une personne à un carquois de flèches).
But de la Science alchimique est de trouver un sol ferme sur laquelle ancrer votre esprit et atteindre la cible de la divinité avec les flèches le moins possibles.
Ici ici le Chaos se divise en deux.
D'une part le Chaos, passif et bénéfique d'un trouble de l'existence indéfinie, permettant à l'opérateur de travailler et de transformer leur vie comme le potier avec l'argile informe, le CHAOS MAGNUM qui précède chaque création artistique, cosmiques ou intérieur.
D'autre part le Chaos et dévastatrices, qui semble attirer en permanence le conflit intérieur de l'affaire de main de œuvre, destruction à travers le labyrinthe de maya (l'apparence), favorisent le développement de l'Ego.
Est le Chaos qui anime les masses, comme des essaims de mouches orbe et déraisonnable, à la lumière de nombreux éphémères du monde... j'ai lu il ya quelque temps que « Belzébuth », un ancien nom du diable, cela signifiait « Prince des mouches ».
Le diable, qui apparaît aussi dans les arcanes majeurs du Tarot, a d'abord été un symbole de nature alchimique et spirituelle et n'avait rien à voir avec le père Fouettard, utilisé par l'Église comme un instrument du dogmatisme.
Diable (du grec diabolein) désigne un nom de splitter, Scomposiore, qui est bien adapté pour décrire l'action du Chaos actif à Raw.
Est « l'ennemi » (Satan en Hébreu) de l'alchimiste, comme force s'opposant à la direction des travaux.
Mais méfiez-vous, le Chaos n'est pas une entité maléfique ou malignes, c'est seulement une condition d'incomplétude, un stade où la conscience ne peut pas (ne peut pas) encore voir conceptions évolutionnistes qui permettraient d'atteindre une perfection telle.
Une étape cruciale dans la marche vers une compréhension de tout ce qui est mal et le péché n'existent pas.
Si quoi que ce soit, les conditions du conflit existent, troubles intérieurs ou extérieurs, cécité ou illusion, mais rien de ce qui peut être appelé mauvaises ou négatives (comme il aimait à répéter le Plato, mal n'existe pas, si quelque chose existe l'ignorance du puits).
Dans l'âme humaine et de la société, que tout se transforme du Chaos peuvent prendre les commandes, du conflit à la paix, de la cécité.
Pensant à des hommes et des événements comme l'alternance du bien et du mal, de la vertu et le péché conduit dangereusement vers le jugement, la haine, la discrimination, certainement se déplacer le cœur de l'amour et la connaissance.
L'alchimiste ne juge pas, indépendamment de tout préjudice.
Le sage sait qu'un homme ne peut pas être mauvais, mais juste peur ou confus, encore ignorant.
Peut être « désorienté »... impossible de la retrouver, ils diraient les francs-maçons.
Aussi à l'intérieur il n'est aucun « mauvaise herbe à weed dehors », Vice ou honte de rachète, mais seulement de déséquilibres destinés à être traités.
Rien ne se crée, rien ne se détruit, tout se transforme.
C'est le grand secret de l'alchimie: « Imaginez une balance : sur une plaque est la luciférine et ambition titanesque visant à mâle, l'autre aspiration à la transcendance. En face, est un homme. Si vous choisissez le plat de Lucifer, si de mal ou non, une tendance vers l'autre est une bonne personne : donc bon peuple jugera cet homme, selon le sens conventionnel de l'éthique. Mais si, avant la balance, il y aura un homme qui refuse de faire le choix, cela signifiera qu'il est l'homme conscient d'autres secrets cachés en termes de bien et le mal et n'acceptera pas une dichotomie similaire, sinon il est dévoré par le vide"
(Pensées de Louis Cambriel alchimiste).
Sebastian B. Brocchi
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