SATOR, IL QUADRATO MAGICO - Misteri, Significato Esoterico e
Quale messaggio si cela dietro il SATOR e da cosa si evince il legame tra il quadrato magico e i Templari?
Nella dissezione del quadrato magico Sator, si scorgono il santuario della dottrina contenente i misteri della Morte e della Resurrezione, i quattro canali attraverso cui fluisce la dottrina esoterica e i tre quadrati concentrici che esprimono i gradi dell’iniziazione e che racchiudono il precetto fondamentale per l’iniziato “ASTARTE OPORTET”. Infatti, come insegnarono più tardi i Fedeli d’amore e l’Antica Cavalleria Iniziatica, nessuno può giungere all’ultimo grado dell’esperienza umana del divino, se non per “mediazione” della Grande Madre, “termine fisso d’eterno consiglio”, dice il Sommo Poeta nel XXXIII canto del Paradiso. Infatti, Iside, Astarte, Cibele e Demetra sono denominazioni diverse che vari popoli hanno assegnato alla stessa divinità, la Grande Madre, la dea dai mille nomi. Per il popolo è la divinità che personifica la Natura, è la Madre di tutti gli uomini e di tutto ciò che vive, è la protettrice della fecondità e della vita, è dea guaritrice; ma al di là del significato exoterico, la Grande Madre acquista il significato esoterico di Principio Divino Femminile o Materia Spirituale, creata per emanazione dall’Unità Primordiale e che informa a sua volta la Materia Grave. La Grande Madre è legata anche al fenomeno del tellurismo. Secondo una tradizione antichissima, vi sarebbero dei luoghi dotati di particolari qualità determinate dalle correnti energetiche terrestri, che favorirebbero le funzioni biologiche, emotive e spirituali degli esseri umani; questi luoghi, pertanto, sarebbero stati utilizzati per scopi terapeutici, cerimoniali e misterici.
Per segnare tali luoghi, la tradizione ha tramandato una serie di “segni” legati alla Grande Madre, che esprimono elevati concetti di ordine cosmologico, filosofico, essenziale e sostanziale. In molte chiese cristiane, ad esempio, costruite in luoghi dedicati anticamente al culto della Grande Madre, troviamo spesso tracciato sul pavimento un labirinto, simbolo tellurico che esprime la difficoltà dell’uomo nello scoprire la propria natura. Un altro esempio di segno tellurico è la triplice cinta, ritrovato, in particolare, in molti siti templari; e ciò potrebbe costituire la prova dell’integrazione del fenomeno del tellurismo e del culto della Grande Madre nella loro religione sincretica. La triplice cinta è il simbolo dell’iniziazione alla dottrina esoterica.
Con l’informazione nascosta così letta, il quadrato magico integra il simbolo teleologico della triplice cinta con il riferimento esplicito alla Grande Madre e ai misteri iniziatici, dei quali i Templari sono da sempre i custodi.
Louis Cattiaux scriveva: “È la purezza della sostanza della Madre che ci permette di incarnare lo splendore dell'essenza del Padre e di diventare così veri figli di Dio per l'eternità”. In questo aforisma è sintetizzato il significato teleologico del quadrato magico: solo con la consapevolezza di doversi rivolgere alla Grande Madre, l’uomo può risvegliare lo Spirito Divino che è nascosto in lui e rivelarsi Figlio di Dio.
Le lettere SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS formano un quadrato di 25 caselle; possono essere lette anche da sinistra; le parole TENET formano un croce; collegate con una linea le A e le O con la N raffigurano una croce triangolata; tracciando un cerchio con raggio N-A oppure N-O, si forma la croix pattée adottata proprio dai Templari.
Nel 1926, Felix Grossner pastore evangelico, anagrammando le lettere, riuscì ad ottenere la parola segreta dei primi cristiani PATERNOSTER. Iscrizioni del SATOR si trovano, oltre che in Italia, anche in Francia, Spagna e Inghilterra in una casa del III sec. d.C. Nel 1936 fu ritrovato nella palestra di Pompei. In Egitto era già conosciuto nel IV sec. d.C.; fu riprodotto su un manoscritto dell’822, inciso su una moneta. Paracelso medico naturalista filosofo, ci realizzò un talismano erotico; impresso sul cuoio, scritto su una piccola pergamena, lo portavano pellegrini e guerrieri come amuleto contro ogni avversità, per allontanare i pericoli; disegnato su un pezzo di tela grezza e appoggiato sul pancione della donna durante il travaglio del parto, facilita l’evento, ecc. Con questa funzione di condensatore di energia positiva e rigenerante il SATOR ha scavalcato i secoli arricchendosi di significati altri.
Cosa il quadrato magico più noto del pianeta rappresenti è ormai chiaro e definibile dalla maggioranza fra coloro che sono attratti dal suo ineffabile fascino. Si può a buon titolo sostenere che sia ben più di un semplice mistero in quanto sembra essere la stessa essenza del mistero.
Il tempo che scorre sta sempre più attribuendogli i connotati di un fenomeno che va ben al di là delle molteplici interpretazioni che si sono, nel corso dei secoli, susseguite nel vano tentativo di darne, entro confini precisi, una definitiva allocazione ma è quanto meno sorprendente come ogni, sia pure geniale, intuizione sia inesorabilmente smentita dagli eventi successivi.
Causa questa peculiarità ci si può senza dubbi sbilanciare nell’attribuirgli magici attributi.
Magia che è insita nel suo apparire nel contempo immutabile e mutevole quasi a far intendere all’osservatore il molteplice messaggio di cui si fa latore conducendolo a sfiorare la sensazione di eternità come frutto di forze contrapposte.
E’ singolare notare come nel corso dei secoli esso sia stato utilizzato come talismano per sanare le afflizioni più disparate e come oggetto per pratiche negromantiche o inserito in formule cabalistiche.
Dopo il ritrovamento di Cirencester in Britannia si ritenne che il SATOR fosse una sorta di “crux dissimulata” in quanto si ritenne che fosse stato ideato in età imperiale (tra il II e il IV secolo) e che fosse utilizzato come segno di riconoscimento utilizzato dai protocristiani come l’ancora o il pesce per sfuggire alle persecuzioni ponendo l’attenzione sulla croce formata dalle parole TENET oltretutto caratterizzate dalle “T” (tau greca).
Ma allora cosa è il SATOR, chi ne è l’autore e qual è il messaggio che porta? Le risposte probabilmente sono reperibili nella storia dei luoghi in cui sono stati ritrovati gli innumerevoli esemplari che conosciamo. Una caratteristica comune a tutti i quadrati di cui siamo al corrente è che, fatto salvo per i più antichi (dal I al III secolo) i ritrovamenti sono avvenuti in luoghi che ebbero nel Medio Evo funzione di magione Templare. Questo potrebbe far ritenere che l’ordine si fece perpetuatore di un antico messaggio attraverso tutta una serie di attività fra cui l’utilizzazione di questo enigmatico scritto.
SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS: da queste cinque parole il mistero del Creato?
La traduzione delle cinque parole è la seguente: il seminatore le opere tiene, l’Aeropago la ruota. Specificando meglio: il seminatore tiene le opere; l’Aeropago (Dio tiene) la ruota (del Destino, della Fortuna). Si può semplificare il concetto con il detto popolare di palpitante attualità, L’Uomo propone, ma è Dio che dispone. Esalta l’Essere Supremo regolatore e ordinatore di tutte le cose. Se questo potrebbe essere il significato allora dov’è il mistero, il segreto nascosto che avvolge da secoli il quadrato? Forse, a noi sfuggono sensibilità ormai perdute con l’accavallarsi incessante delle generazioni, ma dall'analisi delle cinque parole che compongono il Sator, si evince che il Cosmo creato da Dio si regge su di un equilibrio perfetto, e gli stravolgimenti naturali e i cataclismi che si stanno verificando in tutto il mondo da qualche decennio a questa parte, non sono altro che il sintomo di un'armonia universale violata: non siamo più in sintonia con la Natura, con il Cosmo e con Dio stesso. Ma la potenza nascosta nel Sator non sta tanto nel simbolo enigmatico, quanto nella capacità dell'uomo a riconoscere che Dio è l'Artefice di Tutto, e come un Padre provvido, si aspetta solo che l'umanità lo riconosca come tale invocandolo in tutte le difficoltà e vicissitudini della vita umana così travagliata.
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